Mini ha momentaneamente messo in stand by la produzione della nuova generazione. La decisione è data dall’incertezza economica che si respira nel Regno Unito, a pochi giorni dall’attuazione della famigerata Brexit. Bmw, che detiene Mini dal 1994, ha stabilito che non effettuerà nessun investimento finché la situazione politica ed economica dei rapporti tra lo stesso Regno Unito e l’Europa non sarà più chiara. Questo perché lo stabilimento di Oxford, dove viene prodotta la piccola vettura, necessita di un restyling per adeguare le linee produttive alla realizzazione del nuovo modello.
“Se le tariffe dovessero rientrare nell’ordine tra lo 0 e il 5% il nostro business non cambierebbe radicalmente”, il commento Oliver Zipse, ceo di Bmw Group. La Bmw, inoltre, ha già una strategia alternativa per realizzare comunque l’auto. Nel caso in cui le tasse dovessero superare il limite dichiarato da Zipse, la produzione della nuova Mini potrebbe essere localizzata nei Paesi Bassi, dove Mini ha uno stabilimento. Ovviamente, in questo caso, ci sarebbe una riduzione dei posti di lavoro in quello di Oxford.
“Per motivi di costi e di insicurezza economica causata dall’uscita del Regno Unito dall’Europa abbiamo deciso di prolungare la permanenza sul mercato di questo modello”, ha dichiarato un portavoce di Bmw all’agenzia di stampa Reuters in merito alla decisione presa di lasciare sul mercato il modello di Mini del 2014. Questa precisazione dell’azienda è stata fatta in virtù della politica di mercato che Mini ha sempre attuato negli anni: dal 1994, infatti, con cadenza regolare (ogni sei anni), c’è sempre stato il rilascio di una nuova generazione.