Renault Captur ritorna sul mercato in una nuova versione. L’auto, che dal 2013 detiene il titolo di suv compatto preferito dagli italiani, è basata sulla nuova piattaforma CMF-B, la stessa utilizzata per l’ultima Clio. Questo pianale, sviluppato con Nissan (che lo impiega sulla Juke), è stato creato per essere compatibile con l’elettrificazione. La vettura guadagna spazio rispetto alla precedente: è più lunga di 11 centimetri (4.23 metri) e il bagagliaio arriva a 536 litri di volume. Migliorati anche i materiali dell’abitacolo, vi sono portaoggetti abbastanza ampi, e per chi si siede nel retro ci sono due prese usb a 12 volt. Migliorati anche comfort di viaggio e insonorizzazione dell’abitacolo. Dal punto di vista tecnologico è dotata di un sistema d’infotaiment compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, e sono presenti dispositivi di ausilio alla guida, quali cruise control adattivo e mantenitore di corsia. Diverse le motorizzazioni disponibili: c’è l’1.3 a benzina da 130 cavalli (declinato anche in versione da 155 cavalli) e il 1.5 diesel da 115 cavalli. Ancora, il diesel da 95 cavalli o l’alimentazione a Gpl, che fa il suo debutto sulla Captur abbinata al tre cilindri 1.0 a benzina da 100 cavalli. In più, da metà 2020 arriverà anche la motorizzazione ibrida plug-in, che si basa su un 1.6 quattro cilindri a benzina e due unità elettriche per un totale di 160 cavalli e 65 chilometri di autonomia in modalità zero emissioni.
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