Previsti 70 modelli entro il 2028 per un totale di 22 milioni di veicoli che verranno costruiti. Nel 2018 utile di gruppo di 5,9 miliardi e ricavi record.
Un futuro prossimo che guarda all’elettrico con 70 modelli entro il 2028. E un 2018 con il sorriso nonostante “i forti venti contrari”, fra guerra dei dazi e soprattutto gli effetti del dieselgate. Il gruppo Volkswagen mette in archivio l’anno passato con un utile netto di 5,9 miliardi di euro, seppure in leggero calo rispetto ai 6 dell’anno precedente. Tuttavia i ricavi sono stati da record: 235 miliardi di euro con un incremento del 2,7% nel confronto annuo. Nel 2018 il gruppo ha venduto 10.830.625 veicoli (+1,1%) confermandosi il primo costruttore mondiale anche se Toyota con 10.520.655 immatricolazioni e l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi con 10.360.992 unità, seguono formando così un terzetto in lotta per il primato.
“venti contrari” — “Nonostante i forti venti contrari abbiamo realizzato ottime prestazioni” ha detto l’amministratore delegato del gruppo Herbert Diess presentando i dati economici. Gli strascichi del dieselgate (il gruppo ha previsto spese per 3,2 miliardi di euro a tale proposito nel 2019) e gli importanti investimenti dedicati alla elettrificazione (“70 nuovi modelli elettrici entro il 2028 invece dei 50 programmati inizialmente” ha detto Diess) hanno influito sul risultato operativo salito soltanto dello 0,7% a 13,92 miliardi (13,82 nel 2017). Il ritorno operativo prima delle tasse è salito al 6,6% rispetto al 6,0% del 2017.
CARROZZERIA SPECIALE — Proprio sull’elettrificazione Wolfsburg spinge forte. Grazie ai 70 modelli previsti, sui 50 iniziali, “la proiezione dei veicoli che saranno costruiti sulle piattaforme elettriche del gruppo salirà entro il 2028 da 15 a 22 milioni’’ ha detto il Diess. “Dopo I.D. altri modelli del gruppo utilizzeranno l’architettura Meb. Sono Seat el-Born e Skoda Vision E” ha spiegato Diess. Secondo quanto fatto intendere dal Ceo, il gruppo intende fornire la propria base per modelli elettrici di dimensioni medie e medio grandi anche a terzi, quindi non solo al nuovo partner Ford. E l’utilizzo della piattaforma Meb potrebbe far rinascere il fenomeno tutto italiano della Carrozzeria Speciale che negli Anni Sessanta e Settanta ha fatto grande il nome degli specialisti torinesi in questo ambito proprio a partire dalla controllata Italdesign. “Come avveniva con la piattaforma del Maggiolino – ha detto Diess – l’architettura Meb potrebbe servire per far rinascere una Karmann Ghia (l’elegante sportiva costruita a Torino tra il 1955 e 1974, ndr) o per essere utilizzata per modelli in piccola serie, dalle coupé ai minibus”.
MARCHI — Invece analizzando le performance dei vari marchi che compongono la galassia motoristica, la sola casa automobilistica Volkswagen ha realizzato utili per 12,1 miliardi di euro. Ci sono poi Audi (che a sua volta è proprietaria di Lamborghini e Ducati) e Porsche che hanno fatto segnare un ritorno operativo prima delle tasse rispettivamente del 7,9% e del 17,4%. Momento positivo per Skoda, i cui ricavi sono saliti del 4,4% arrivando a 17,3 miliardi (ritorno operativo sceso da 9,7 a 8,0%) e bene per Seat, guidata da Luca de Meo, che nel 2018 ha migliorato i ricavi del 3,1% arrivando a 10,2 miliardi.
Vinicio Paselli