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Concepita per i track-day, la più recente evoluzione della Huayra R esprime 900 CV e 770 Nm, messi a terra tramite un cambio sequenziale a innesti frontali a 6 marce e frenati da un impianto carboceramico da corsa
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Bella da far venire le lacrime agli occhi. Questa è la prima sensazione che mi ha regalato la Pagani Huayra R Evo, svelata a margine della presentazione della Utopia Roadster nella sede della Pagani Automobili a San Cesario sul Panaro. Così bella, così iconica, così carismatica, nelle sue forme pure, impeccabilmente aerodinamiche. Così perfetta da non essere omologata né per la strada, né per le gare ufficiali FIA, pur rispettando tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla federazione internazionale. Una hypercar in grado di figurare ai massimi livelli nelle competizioni del Mondiale Endurance (WEC) e delle serie nordamericane.
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ISPIRATA DAI PROTOTIPI DA CORSA DEL PASSATO. Si dirà: esiste la Utopia, che ci sta a fare una nuova Huayra? Una risposta c’è. L’ultima nata è ai primi passi della sua evoluzione, qualche serie limitata verrà prevista, al pari di varianti potenziate. Da parte sua, invece, la Huayra è un prodotto maturo. Nella ricerca orientata verso l’ulteriore esaltazione dell’esperienza del guidatore, Horacio Pagani e il suo team hanno plasmato la nuova Huayra R Evo ispirandosi ai tempi in cui i piloti erano esposti alle intemperie nella loro ricerca della vittoria, con le auto a tetto aperto. È nata così una vettura audace e formalmente aggressiva, sviluppata senza implicazione di regole, fatta eccezione per la sicurezza, con l’unico obiettivo di galvanizzare anche il pilota più esperto con performance senza compromessi. Grazie a un significativo aumento della potenza, delle prestazioni in frenata, dell’efficienza aerodinamica e del carico aerodinamico verticale, la Huayra R Evo è in grado di offrire prestazioni equivalenti a quelle delle auto da corsa della classe Le Mans Prototype 2, per offrire un’esperienza quantomai vicina all’epico mondo delle corse di durata, che hanno trasformato piloti in eroi e auto sensazionali in eterne leggende.
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NATA PER GLI EVENTI DI ARTE IN PISTA. A cosa serve la Huayra R Evo, allora, se non è omologata né per la strada, né per le corse? Per la risposta bisogna compiere un passo indietro e tornare al 2021, in occasione del lancio della Huayra R, quando la Pagani Automobili ha annunciato l’avvio del programma Arte in Pista, con un calendario ricco di appuntamenti personalizzati per consentire ai possessori del nuovo modello, insieme a quelli di Zonda R e Zonda Revolución, di portarle al massimo delle prestazioni. Il cuore di Arte in Pista è costituito da eventi esclusivi non competitivi nei più prestigiosi circuiti (omologati FIA!) del mondo, che coniugano sessioni adrenaliniche a momenti di puro divertimento. Il format prevede un’esperienza completa in circuito e l’assistenza tecnica del team Pagani, che include il responsabile tecnico, l’ingegnere di pista e il personale meccanico dedicato per ogni veicolo, il fisioterapista e il nutrizionista proveniente dal motorsport. Fiore all’occhiello del programma è il supporto di piloti professionisti, che contribuiscono a migliorare le abilità di guida sportiva dei clienti.
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UN 12 CILINDRI ASPIRATO DA 900 CV. Ed ecco la Huayra R Evo, con il suo V12 costruito dalla HWA da 900 CV a 8750 giri, accreditato di una coppia massima di 770 Nm costanti tra 5800 e 8200 giri e abbinato a un cambio sequenziale a 6 marce a innesti frontali, collegati da una frizione tridisco in metalllo sinterizzato. Molte delle peculiarità del design della Pagani Huayra R Evo appaiono evidenti dal primo sguardo: nella parte anteriore, la squadra di designer ha concepito un layout compatto e aerodinamicamente efficiente attraverso un sofisticato sistema di convogliatori d’aria per gestire l’ottimale ripartizione del raffreddamento necessario tra dischi dei freni, pinze e radiatore acqua. Questo sistema di convogliazione è integrato e sorretto dallo splitter, prolungato anteriormente di 101 mm, caratterizzato da un profilo aerodinamico dedicato che esalta le potenzialità della vettura. Con lui, la doppia fila di flick sul cofano concorre al carico aerodinamico sull’assale anteriore, essenziale per il massimo controllo in fase di inserimento curva. . . .
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31/10/24, veloce