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Condividere viaggi in auto, nel segno della sharing mobility, è un modo efficace per ridurre traffico, inquinamento e stress. Il car pooling, supportato da diverse piattaforme online che facilitano il contatto tra domanda e offerta e calcolano i costi da dividere, è uno strumento valido sia per gli spostamenti urbani che extraurbani
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In Italia ci sono 33 milioni di pendolari – tecnicamente, persone che si spostano quotidianamente tra due località diverse – di cui 22 milioni di lavoratori e 11 milioni di studenti. Tuttavia, solo 3 milioni di persone usano regolarmente i mezzi pubblici: da questo dato risulta evidente che, se la maggior parte dei pendolari utilizza mezzi privati, il problema del traffico, ma anche quello dello stress che ne deriva e – non ultimo – dell’inquinamento atmosferico, sono elementi concreti che non possono più essere ignorati. Anche perché ai pendolari veri e propri si aggiungono tutte le persone che, pur abitando nella stessa città in cui lavorano, fanno i conti con il ritardo nello sviluppo dei trasporti pubblici e quindi preferiscono affidarsi all’auto: anche loro contribuiscono al traffico e all’inquinamento di cui, allo stesso tempo, fanno le spese, anche sul piano economico.
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Cos’è il car pooling
Tra gli strumenti a disposizione dei singoli per contribuire a ridurre questi problemi – in particolare al di fuori delle più fortunate aree del nord-ovest dove la rete del trasporto pubblico locale è meglio sviluppata – c’è il car pooling, cioè la condivisione dei viaggi in auto, sia con amici e colleghi che attraverso piattaforme online che mettono in contatto guidatori con posti liberi a disposizione e viaggiatori alla ricerca di un passaggio, in una sorta di evoluzione – decisamente più sicura – del vecchio autostop, in città e per tratte extra-urbane. Opzione relativamente consolidata nei viaggi di medio e lungo raggio, il car pooling, sfruttando la capienza delle vetture e ottimizzando gli spostamenti, può contribuire anche a livello urbano a una sensibile riduzione del numero di auto, troppo spesso occupate solo da una persona, il guidatore, che intasano le strade delle nostre città.
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Meno auto in circolazione e aria più pulita
È questa la direzione da incoraggiare, dal momento che l’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di vetture per mille abitanti, con 684 auto ogni mille, contro una media europea di 560. Grazie al carpooling aziendale, con cui colleghi o dipendenti di aziende vicine condividono il tragitto casa-lavoro – e che per una maggiore efficacia può essere organizzato dall’azienda stessa –, per esempio, nel 2023 sono state evitate ulteriori 212.410 auto sulle strade italiane, con un risparmio anche di 641.135 kg di CO2. Un contributo non indifferente, anche perché il parco auto oggi è ancora costituito in larga parte dai modelli a benzina, con tutto ciò che questo comporta in termini di emissioni inquinanti, e, secondo uno studio dell’Università di Dresda, lo sarà ancora a lungo: basandosi sui dati degli ultimi decenni relativi all’evoluzione del parco circolante in 17 paesi europei e altri extra-UE, la ricerca ha evidenziato che, di questo passo, ancora nel 2030 in Italia la diffusione dei veicoli elettrici resterà sotto il 10%.
Per questo diventa tanto più importante ridurre il numero complessivo di veicoli motorizzati puntando (anche) sulla sharing mobility, che, fondandosi sul concetto di condivisione – di mezzi, di viaggi e di costi – permette anche un risparmio economico. Attraverso il car pooling, infatti, chi dell’auto non può fare a meno può rientrare nei costi mettendo le proprie corse a disposizione a fronte di un contributo economico; chi può rinunciarvi, invece, può contare sul servizio al bisogno, a un prezzo nettamente inferiore a quello di gestione di un’automobile. Anche perché negli ultimi quattro anni i costi di rifornimento sono aumentati di quasi il 28% per la benzina e di poco meno del 35% per il gasolio. E per i pendolari, che, secondo i dati rilevati da Jojob Real Time Carpooling, percorrono quotidianamente fino a quasi 50 km a tratta per raggiungere il posto di lavoro o di studio, la spesa da affrontare per il carburante può raggiungere i 3mila euro l’anno.
La condivisione del viaggio in auto attraverso la modalità del carpooling rientra quindi a pieno titolo tra le iniziative urgenti per favorire la mobilità sostenibile, riducendo il traffico, il numero di auto in circolazione e le emissioni inquinanti nelle aree urbane, suburbane e rurali, permettendo allo stesso tempo ai pendolari di risparmiare economicamente. Una mobilità più ecologica, per essere sostenibile anche sul piano sociale ed economico, non può che passare dalla condivisione: è questo, in fondo, il messaggio della sharing mobility, che sta rendendo più vivibili i nostri centri urbani e continuerà a farlo, un viaggio alla volta.
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20/9/24
moveo by Telepass