Tra crescita e flessione, il mercato dell’auto elettrica denota differenze sostanziali e, nell’incertezza, cambiano piani e strategie di alcune case auto. Ma i fattori da considerare sul futuro dell’emobility sono diversi
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Che situazione si vive oggi, se si ragiona in termini di auto elettriche e mercato? Complessa. Da una parte si parla di un rallentamento, registrato in Europa, ma nel mondo le cose vanno diversamente in varie parti del mondo. C’è il caso virtuoso della Norvegia, dove le vendite di auto elettriche ad agosto hanno raggiunto una quota di mercato del 94%, stabilendo un nuovo record mondiale. Le vendite globali di veicoli completamente elettrici e ibridi plug-in sono aumentate del 13% a giugno rispetto allo stesso mese del 2023, trainate dalla crescita in Cina, mentre sono in flessione in Europa.
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Auto elettriche e mercato: la situazione a livello mondiale
Lo ha evidenziato la società di ricerche di mercato Rho Motion, segnalando che, nel primo semestre dell’anno, le vendite di auto elettriche a livello mondiale hanno raggiunto i 7 milioni. Nel confronto con gennaio-giugno 2023 si evidenzia un +20%. Le differenze nelle varie aree di mercato sono sensibili:
- la Cina, traino del mercato con 4,1 milioni di auto vendute, ha registrato un +30%;
- USA e Canada hanno segnato anch’essi un buon andamento (+10%), anche se si tratta di un volume d’auto decisamente più contenuto (0,8 milioni di auto vendute).
Il primo semestre è stato dinamico anche nel resto del mondo (+26%, con 0,6 milioni).
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Auto elettriche e mercato: la situazione in Europa tra numeri…
Sempre secondo Rho Motion, in Europa sono stati venduti 1,5 milioni di veicoli elettrici nella prima metà del 2024, con una crescita solo dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ci sono stati risultati contrastanti nella crescita europea: da una parte il forte calo delle vendite in Germania (-9% nel primo semestre del 2024 rispetto al primo semestre del 2023), dall’altro le vendite in crescita di Francia e Regno Unito, rispettivamente dell’8% e del 13%.
L’Italia ha stabilito un record per le vendite di veicoli elettrici a giugno 2024 con quasi 20mila veicoli elettrici venduti dopo il rilascio degli incentivi per i veicoli elettrici del 2024. Nonostante ciò, quest’anno nel nostro Paese sono diminuite dell’11%.
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Nel vecchio continente, secondo i dati ACEA – l’associazione di riferimento dei produttori europei di automobili – l’andamento del mercato auto complessivo ha avuto un timido segnale di crescita a luglio (+ 0,2%). Dall’inizio dell’anno, considerando i primi sette mesi dal 2024, le immatricolazioni di auto nuove sono aumentate del 3,9%, raggiungendo oltre 6,5 milioni di unità. “I mercati più grandi del blocco hanno tutti mostrato performance positive, ma modeste, con Spagna (+5,6%), Italia (+5,2%), Germania (+4,3%) e Francia (+2,2%) che hanno registrato tutti una crescita”.
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… e considerazioni industriali e politiche
Il rallentamento della domanda di veicoli elettrici potrebbe costare caro ai produttori. Lo ha affermato il CEO di Renault, Luca de Meo, così come riportato dalla Reuters. L’industria automobilistica europea potrebbe dover pagare multe pari a 15 miliardi di euro per le emissioni di carbonio dovute al rallentamento della domanda di veicoli elettrici. Nel 2025 le case automobilistiche dovranno affrontare obiettivi UE più severi in materia di CO2, poiché il limite massimo delle emissioni medie delle vendite di veicoli nuovi scenderà a 94 grammi/km dai 116 g/km del 2024.
Sul tema, è intervenuto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, proprio in questi giorni. Ha definito cruciale “anticipare l’esecuzione delle clausole di revisione” del regolamento sulle auto green. “Non è possibile aspettare due anni, bisogna decidere ora, all’inizio della nuova legislatura, anticipando la decisione prevista nel 2026”.
Tutto questo avviene mentre la Commissione europea, a fine agosto, ha comunicato alle parti interessate il progetto di decisione relativa all’istituzione di dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dal Paese asiatico, nell’ambito dell’inchiesta anti-sovvenzioni sulla produzione di auto elettriche in Cina.
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Elettrificazione: i ripensamenti delle Case auto
Sempre in tema di auto elettriche e mercato, va considerato il cambiamento dei piani di elettrificazione che alcune Case europee – e non solo – hanno deciso di attuare. Qualche esempio: pochi giorni fa Volvo Cars, in una nota ufficiale ha fatto sapere di aver deciso di modificare le sue ambizioni in materia di elettrificazione in considerazione delle mutevoli condizioni di mercato e delle richieste dei clienti.
“Guardando al futuro, Volvo Cars punta a far sì che entro il 2030 il 90-100% del suo volume di vendite globali sia costituito da auto elettrificate, ovvero un mix di modelli sia completamente elettrici che ibridi plug-in, in sostanza tutte auto con un cavo. Il restante 0-10% consentirà la vendita di un numero limitato di modelli mild hybrid, se necessario. Ciò sostituisce la precedente ambizione dell’azienda di avere una gamma completamente elettrica entro il 2030″.
In Europa, anche Mercedes e Volkswagen hanno deciso, qualche mese prima, di rivedere i piani di totale elettrificazione della propria flotta al 2030.
Negli Stati Uniti, Ford ha annunciato ad agosto una modifica alla propria tabella di marcia per i veicoli nordamericani per includere una gamma più ampia di opzioni di elettrificazione, abbandonando i piani per la prossima gamma di SUV completamente elettrici.
Ancora più drastica e più recente la scelta di Toyota che questo mese ha deciso di ridurre di un terzo i piani di produzione di veicoli elettrici per il 2026, così come riportato dal quotidiano economico Nikkei, diventando l’ultima casa automobilistica a ritirare i piani di auto elettriche mentre lo slancio delle vendite di veicoli elettrici diminuisce.
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I cambiamenti dal lato delle batterie e della domanda di mercato
Le decisioni delle case auto sono legate a una domanda di auto elettriche che sul mercato fanno più fatica del previsto a imporsi. Questo fattore ha dei contraccolpi anche in termini di componentistica, in primis le batterie. Come evidenzia Bloomberg New Energy Finance, i produttori di batterie stanno attraversando un periodo difficile nell’anno in corso.
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“LG Energy Solutions e Samsung SDI hanno recentemente pubblicato ricavi e profitti trimestrali in calo, mentre la divisione batterie di Panasonic ha mancato i suoi obiettivi. Persino il più grande produttore di batterie al mondo, CATL, ha segnalato il suo primo calo nei profitti trimestrali all’inizio di quest’anno”. Il motivo è attribuibile al tasso di crescita delle vendite di veicoli elettrici, che ha portato a volumi di batterie inferiori alle attese, a una forte concorrenza e a tagli dei prezzi per difendere la quota di mercato.
Bnef ricorda che i veicoli elettrici sono la principale fonte di domanda di batterie e il problema della sovraccapacità del settore non scomparirà tanto presto. La capacità di produzione di batterie nominali solo in Cina ha raggiunto i 2,2 TWh alla fine del 2023, quasi il doppio dei 1,2 TWh di domanda globale che BloombergNEF prevede per il 2024. “Nonostante ciò, vale la pena tenere d’occhio il mercato dell’accumulo stazionario, che ha registrato un boom negli ultimi due anni”. Il team di analisti che segue il settore si aspetta che ciò continui, con installazioni di accumulo di energia in aumento del 61% quest’anno.
I prezzi per i sistemi di accumulo di energia chiavi in mano sono scesi del 43% rispetto a un anno fa, e ciò sta portando a un forte aumento delle implementazioni.
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Considerazioni e dati sul mercato dell’auto elettrica
Sempre a proposito di auto elettriche e mercato, pensare che il segmento delle auto elettriche sia in crisi è riduttivo. È vero, la richiesta quest’anno pare in qualche modo avvertire una flessione, ma ci sono diversi elementi da considerare sul futuro delle electric car.
Partiamo dai dati: quelli IEA nel Global EV Outlook 2024 rilevavano che le nuove auto elettriche immatricolate a livello globale nel 2023 sfioravano 14 milioni di unità, portando il numero totale di auto sulle strade a 40 milioni. Le vendite di auto elettriche nel 2023 sono state 3,5 milioni in più rispetto al 2022, con un aumento del 35% su base annua. Questo dato è più di sei volte superiore rispetto al 2018, appena cinque anni prima. Nel 2023, ci sono state oltre 250mila nuove immatricolazioni a settimana, che è più del totale annuale nel 2013, dieci anni prima.
“Le vendite di auto elettriche sono partite da una base bassa, ma stanno crescendo rapidamente in molti mercati”. A rilevarlo è un’analisi condotta in primavera da Our World in Data (servizio di analisi statistica avviato dalla organizzazione non profit internazionale Global Change Data Lab). A livello globale, circa un’auto nuova su quattro vendute nel 2023 era elettrica. Questa quota era superiore al 90% in Norvegia e quasi al 40% in Cina.
Pur considerando insieme sia full electric che auto ibride plug-in, se si guardano le percentuali le BEV costituiscono la stragrande maggioranza delle auto elettriche. La stessa Our World in Data evidenzia la crescita rapida delle auto elettriche in circolazione osservando che, se oggi ce ne sono circa 40 milioni di auto elettriche in uso a livello globale. Solo nel 2022 erano 26 milioni.
Seppure, le vendite potrebbero non crescere così velocemente come lo scorso anno, in ogni caso stanno aumentando ancora. E sono incrementati anche gli investimenti in nuove fabbriche che producono auto elettriche, così come i posti di lavoro da esse generati.
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Emobility, fonte economica e occupazionale
Secondo un rapporto dell’ente statunitense Environmental Defense Fund, negli ultimi nove anni, i produttori hanno annunciato investimenti per 199 miliardi di dollari che hanno portato alla creazione di oltre 200mila nuovi posti di lavoro. Come rileva un recente articolo sul New York Times, La stragrande maggioranza di questi investimenti è stata annunciata negli ultimi due o tre anni, dopo che l’amministrazione Biden ha firmato le leggi sul clima e sulle infrastrutture.
Così si prevede che, entro il 2027, gli impianti di produzione attualmente in fase di realizzazione saranno in grado di produrre 5,8 milioni di nuove auto elettriche all’anno, pari a oltre un terzo della domanda annuale americana, secondo il rapporto.
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Cosa serve per crescere ancora
Per tornare a crescere in maniera decisa ci vorrà una maggiore fiducia sulla tecnologia, da parte degli utenti, ormai matura e che assicura vantaggi (minore manutenzione, costi bollo azzerati per cinque anni, possibilità di accedere nei centri storici o circolare anche nelle giornate a traffico limitato ecc.) e una maggiore conoscenza dell’auto elettrica. Ma serve anche una volontà politica più forte e decisa, oltre che poter contare su un’adeguata infrastruttura di ricarica. A quest’ultimo proposito, la situazione nei vari Paesi, seppure sia differente, è certamente dinamica.
Solo guardando all’Italia, Motus-E ha fatto sapere che al 30 giugno, si contano 56.992 punti di ricarica a uso pubblico installati, in crescita di 11.782 unità nei 12 mesi e di 6.314 unità dall’inizio dell’anno (+2.828 nell’ultimo trimestre). In due anni il numero dei punti è quasi raddoppiato, da 30.704 a 56.992 unità.
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16/9/24
Elettrico Magazine