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Le auto elettriche stanno passando un periodo molto difficile sul mercato, tanto da richiedere modifiche strategiche dei produttori
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La transizione verso i veicoli elettrici comporterà inevitabilmente delle conseguenze. Al momento, l’impatto maggiore ricade sui lavoratori, come nel caso di Volkswagen, dove migliaia di dipendenti rischiano il licenziamento a partire dal prossimo anno. I piani ambiziosi delle case automobilistiche per le auto elettriche non stanno producendo i risultati sperati e, di conseguenza, le aziende si trovano costrette a ridurre i costi dopo aver effettuato ingenti investimenti. Tra gli attori del settore, ci sono sicuramente case automobilistiche che hanno accelerato eccessivamente la transizione, mentre altre hanno adottato un approccio più cauto, osservando attentamente il mercato prima di pianificare le proprie strategie. Molte aziende che hanno anticipato i tempi, credendo di bruciare tutti sul tempo, sono rimaste però scottate.
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Auto elettriche, tutti i marchi che hanno cambiato strategia sulla transizione
Il divieto della vendita di auto a benzina e diesel del 2035 potrebbe essere rivisto, poiché Italia e Germania in primis, intendono chiederne la revoca. Il rischio è quello di far collassare il mercato automobilistico e i primi sintomi già si vedono. Tante case automobilistiche, specialmente negli ultimi mesi, hanno rivisto le proprie strategie, adottando un approccio più soft e flessibile sulla transizione verso i veicoli elettrici. L’obiettivo è quello di sviluppare nuove tecnologie per poter offrire sul mercato modelli più economici rispetto a quelli presenti attualmente sul mercato. Un approccio più simile alla Cina, per intenderci.
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Toyota
La casa automobilistica giapponese è sempre stata molto riluttante verso le auto elettriche, ma si è lanciata comunque in questo segmento. Un recente rapporto di Nikkei aveva indicato un dimezzamento degli obiettivi per quanto riguarda la produzione di veicoli elettrici del marchio. La casa automobilistica ha voluto quindi chiarire la situazione, dichiarando che l’intenzione di produrre 1,5 milioni di auto elettriche entro il 2026 e 3,5 milioni entro il 2030 non erano obiettivi, ma parametri di riferimento per gli azionisti. Ci crediamo?
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Volvo
La casa automobilistica svedese va molto forte sul mercato dell’elettrico, grazie specialmente alla nuova arrivata EX30, che potrebbe mettere seriamente il bastone tra le ruote a Tesla. Nonostante abbia puntato tutto sui veicoli elettrici, il marchio ha recentemente dichiarato che la sua gamma non sarà composta esclusivamente da veicoli elettrici entro il 2030, come preventivato in precedenza. Infatti, il nuovo obiettivo è quello di offrire entro la fine del decennio sia auto elettriche che Plug-in, per il 90% del totale. Il restante 10%, invece, di auto Mild Hybrid, ma solo se necessario. Inoltre, negli ultimi giorni ha annunciato il suo nuovo camion elettrico con autonomia maggiorata, per mettere pressione a Tesla.
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Volkswagen
Volkswagen si trova in grande difficoltà negli ultimi mesi, tanto che rischia di chiudere almeno due stabilimenti in Germania e licenziare migliaia di dipendenti dal 2025, dopo aver stracciato il contratto coi sindacati. Al momento non c’è una roadmap precisa, ma accorgimenti che saranno presi in base all’andamento del mercato. Per la casa automobilistica tedesca è più un vivere alla giornata. Tra le previsioni da rivedere lo sviluppo di batterie nelle fabbriche europee e statunitensi, mentre i lanci di alcuni modelli elettrici sono stati rinviati. Il marchio intende ora puntare forte sul mercato americano grazie a Scout, brand acquistato nel 2021. Sembra però che non abbia ancora imparato la lezione, dato che sono previsti soltanto SUV e pickup elettrici.
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Ford
L’Ovale Blu, con la sua divisione di auto elettriche, ha perso 1,1 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2024. Ciò significa che, per ogni auto elettrica venduta, il marchio perde ben 47.600 dollari. Troppo per puntare esclusivamente su questi veicoli dal 2030. Per questo motivo, Ford ha abbassato le spese annuali per la divisione elettrica dal 40 al 30%, oltre a posticipare e cancellare alcune auto elettriche in arrivo, tra cui un pickup. Per recuperare parte del denaro speso nella divisione elettrica, l’amministratore delegato ha dichiarato di star pensando ad una nuova gamma di Mustang, che includono una versione fuoristrada e una berlina coupé a quattro porte. Nonostante ciò, la casa automobilistica sta lavorando ad una nuova piattaforma, stile Stellantis, per auto elettriche dal prezzo accessibile.
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Porsche
La casa automobilistica tedesca ha ammesso di aver fatto il passo più lungo della gamba. La transizione all’elettrico sta richiedendo più tempo del previsto e, per questo motivo, il brand ha deciso di rivedere i propri ambiziosi obiettivi sui veicoli elettrici. Anche il marchio di Stoccarda puntava a diventare 100% elettrico dal 2030. Il nuovo obiettivo è quello di raggiungere almeno l’80% di auto elettriche vendute entro la fine del decennio, ma soltanto se le condizioni di mercato lo permetteranno.
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Renault
Luca de Meo, di recente, ha discusso delle difficoltà attuali del mercato europeo, dichiarando che le scarse vendite di auto elettriche potrebbero portare ad una multa di 15 miliardi di euro a causa delle nuove normative sulle emissioni del 2025. Anche il marchio francese, così come le altre, aveva come obiettivo quello di diventare brand 100% elettrico entro il 2030. Tuttavia, in seguito all’andamento del mercato, gli obiettivi sono cambiati. Ora lavorerà su una doppia strategia: ovvero quella di affiancare ai veicoli elettrici anche auto con motore a combustione, per almeno i prossimi 10 anni. Dunque, si arriverà al 2035, quando è previsto il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel.
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Mercedes
Nelle ultime settimane Mercedes ha mandato in pensione diversi modelli elettrici, dopo soltanto pochi anni di presenza sul mercato. Scartato l’obiettivo di diventare brand esclusivamente elettrico dal 2030, ora punta ad almeno il 50% di vendite di modelli elettrificati, ibride plug-in incluse, entro la fine del decennio. Per rendere felici i suoi clienti, il marchio continuerà ad aggiornare i suoi motori endotermici anche dopo il 2030, per garantire basse emissioni e il rispetto delle normative. Inoltre, ha rivisto i piani di produzione di alcuni modelli e batterie per veicoli elettrici, così come una serie di progetti per la riduzione dei costi.
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Aston Martin
Il debutto della prima auto elettrica del marchio inglese è stato rimandato al 2026. Inoltre, punterà maggiormente sulle ibride plug-in, considerata una tecnologia “ponte” verso le elettriche. Lawrence Stroll, presidente del marchio, ha infatti dichiarato che i clienti chiedono maggiormente vetture ibride plug-in. Dunque, fino a quando sarà possibile, il brand continuerà a produrre auto con motore a combustione.
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Bentley
La casa automobilistica britannica ha anch’essa scartato l’obiettivo di diventare brand esclusivamente elettrico dal 2030. Inoltre, ha annunciato il debutto del primo veicolo elettrico nel 2026, previsto inizialmente per il 2025, con le prime consegne attese per il 2027. Il marchio si concentrerà sulle ibride plug-in, che dovrebbe diventare l’unica motorizzazione entro il 2026. Inoltre, in attesa dell’arrivo di nuove auto elettriche, il marchio prolungherà la presenza sul mercato dei modelli ibridi plug-in.
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11/9/24
ClubAlfa