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Nel 2024 compie 70 anni la Mercedes 300 SL W198, una delle gran turismo più affascinanti di tutti i tempi. Riscopriamone insieme la storia e le particolarità tecniche e stilistiche
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All’inizio degli anni ’50 la Mercedes-Benz torna alle corse dopo i fasti degli anni ’30 e lo stop del periodo bellico. L’attività sportiva riparte dalla 300 SL W194 (foto sotto), una fascinosa coupé con le porte ad ali di gabbiano.
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DNA VINCENTE. Nel 1952 questa eccezionale auto da corsa arriva seconda alla Mille Miglia, vince la 24 Ore di Le Mans e la Carrera Panamericana, riaffermando con forza il ruolo della casa della stella a tre punte sulla scena sportiva internazionale. In quell’anno il vulcanico Max Hoffman diventa importatore della Mercedes negli Stati Uniti e dinnanzi alla possibilità di vendere 500 esemplari di 300 SL sul mercato americano ai piani alti di Stoccarda si decide di creare un’auto stradale più confortevole e meglio rifinita.
UN’OTTIMA BASE DI PARTENZA. Sulla base di una W194 incidentata a Le Mans viene allestito un primo prototipo di studio, mentre a Stoccarda si lavora allo sviluppo della vettura. Unendo la proverbiale qualità Mercedes alle doti di una superba gran turismo nasce la Mercedes 300 SL W198, presentata il 6 febbraio 1954 al Salone di New York. Basata sulla versione da corsa e dotata dello scenografico layout delle portiere, un concetto espresso poche volte fino ad allora, la sportiva tedesca fa scalpore per il suo stile elegante ma grintosissimo, per le soluzioni innovative e per prestazioni eccezionali nel panorama delle auto sportive stradali dell’epoca.
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FARE DI NECESSITÀ VIRTÙ… Il telaio è lo stesso della W194, un traliccio tubolare di soli 70 kg e con un passo di 2400 mm. Gli ampi longheroni laterali sono studiati per garantire un’adeguata rigidità torsionale, con i brancardi molto alti che non consentono l’utilizzo di portiere convenzionali; la soluzione delle porte “ad ali di gabbiano”, quindi, prima che un vezzo, è una reale necessità.
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BELLA E LEGGERA. L’affascinante forma della carrozzeria nasce dall’affinamento del design dell’auto da competizione ma su questo modello intende dare più enfasi all’eleganza. La “pelle” dell’auto è in lamiera d’acciaio con alcune parti in alluminio: porte, cofani, soglie delle porte, paratia posteriore e pavimento dell’abitacolo. La personalità più raffinata è esaltata dalla griglia cromata con il grande logo della stella a tre punte e i vistosi paraurti cromati. Tutti e quattro i passaruota sono caratterizzati da caratteristici sopraccigli paraspruzzi che contribuiscono a ingentilire le forme, snellendole.
SOTTO LA “PELLE” È ASIMMETRICA. Le sospensioni sono a quadrilateri asimmetrici all’anteriore e a doppio asse oscillante al posteriore. Poiché l’asse oscillante è unito solo al differenziale e non alle ruote stesse, si possono verificare variazioni estreme di campanatura alle alte velocità o su superfici sconnesse. Sono montati ammortizzatori telescopici con molle elicoidali e freni a tamburo servoassistiti con barra antirollio anteriore. Il serbatoio della benzina è installato dietro l’asse posteriore e le carreggiate sono più ampie per aumentare spazio interno e comfort.
INIEZIONE DI POTENZA. Il motore della 300 SL W198 è un’evoluzione del 3.0 a sei cilindri della W194, alimentato da un impianto di iniezione diretta Bosch, una prima assoluta su una sportiva stradale. Il blocco e la testa sono realizzati in alluminio (durante la produzione si passa al magnesio) e configurati per una più semplice sostituzione delle candele rispetto all’auto da corsa. La lubrificazione utilizza un sistema con carter secco. Questo generoso motore produce ben 220 CV, scaricati sulle ruote posteriori e abbinati a un cambio a quattro marce con frizione monodisco. . . . . . .
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29/8/24, veloce