Partenze estive al via: scopriamo i consigli dell’ISS per ridurre il rischio di incidenti, senza dimenticare il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza
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Alcol, sostanze stupefacenti, farmaci e alcune malattie sono i principali fattori che, come ricordano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, possono aumentare il rischio di incidenti stradali. Anche il mancato o scorretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza espone a maggiori rischi durante i viaggi. Scopriamo i consigli dell’Iss per viaggiare in sicurezza.
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I FATTORI DI RISCHIO
Sono quattro le categorie più rilevanti tra i fattori di rischio dell’incidentalità stradale legati allo stato del conducente. Si tratta di alcol, farmaci, malattie e sostanza stupefacenti. Gli esperti dell’ISS ci spiegano in che modo questi fattori siano capaci di alterare lo stato di attenzione e di concentrazione del guidatore provocando incidenti stradali.
Alcol
L’alcol il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali gravi o mortali, e il rischio aumenta in modo esponenziale quando la concentrazione di alcol nel sangue raggiunge i 50 mg/100 ml.
Stupefacenti
L’assunzione di sostanze stupefacenti come allucinogeni, amfetamine, cannabinoidi, cocaina, oppiacei e altre sostanze comporta un notevole aumento del rischio di incidenti, specialmente se accompagnata dal consumo di alcol.
Farmaci
I medicinali che possono interferire con la guida sono numerosi e molto comuni. Si tratta per esempio di sedativi, ipnotici, tranquillanti, antidepressivi, anestetici, antistaminici, farmaci cardiovascolari, diuretici, ormoni, antidiabetici, antipertensivi. Sebbene i rischi non siano generalmente troppo elevati, è comunque importante che il paziente sia informato dal medico sui possibili effetti dei farmaci che assume. Questo aiuta a prevenire situazioni pericolose e garantisce una maggiore sicurezza per il guidatore, per i passeggeri e anche per gli altri utenti della strada.
Malattie
Epilessia, diabete, malattie cardiovascolari, problemi di vista, disturbi del sonno, problemi cognitivi possono aumentare il rischio di incidenti mortali.
Sono molti anche i fattori umani che possono contribuire agli incidenti stradali. Tra questi si possono annoverare l’aggressività, lo stress e la stanchezza. Anche l’uso del cellulare mentre si guida, il mancato rispetto delle norme del codice della strada e l’uso improprio o l’assenza totale dei dispositivi di sicurezza, soprattutto in contesti urbani, sono aspetti rilevanti.
ALCOL E INCIDENTI
Come anticipato, è l’alcol il fattore principale alla base degli incidenti stradali gravi o mortali. Secondo i dati della sorveglianza PASSI è emerso che 5 intervistati su 100, nel biennio 2021-2022, hanno guidato sotto l’influenza dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista, avendo consumato due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida. È emerso, inoltre, che la guida sotto l’effetto dell’alcol è più frequente nella fascia d’età 25-34 anni (8%) e tra gli uomini (7%, 2% fra le donne). La percentuale di giovani tra i 18 e i 21 anni che si mettono alla guida dopo aver bevuto alcolici è leggermente inferiore rispetto al resto della popolazione, attestandosi al 4%.
Questo dato rimane comunque preoccupante, poiché a parità di alcol ingerito, il rischio di incidente aumenta con la diminuzione dell’età del conducente e con una minore frequenza di consumo abituale di alcol. Sebbene il numero di persone che guidano sotto l’influenza dell’alcol sia in costante diminuzione nel tempo, il calo significativo registrato nel biennio 2020-2021 potrebbe essere attribuibile alle misure di contenimento della pandemia di COVID-19. Nel 2022, infatti, si è osservato un ritorno ai valori simili al 2019, in linea con la tendenza del periodo pre-pandemico.
GLI INCIDENTI PIÙ DIFFUSI
Nel 2023, gli italiani sono tornati a viaggiare come prima della pandemia, ma nonostante questo il numero delle vittime rispetto al 2022 è migliorato, mentre quello degli incidenti e dei feriti è aumentato, sebbene resti contenuto. Questo è quanto emerge dall’ultimo Report sull’incidentalità stradale Aci-Istat, pubblicato il 25 luglio 2024. Il documento ha registrato 166.525 incidenti con lesioni, pari a 456 incidenti al giorno. Di questi, il 73,3% si è verificato sulle strade urbane, il 21,4% sulle strade extraurbane e il 5,3% in autostrada.
Le cause principali degli incidenti sono risultate essere la distrazione alla guida (15,1%), il mancato rispetto della precedenza (12,9%) e l’eccessiva velocità (8,4%). I costi sociali derivanti dall’incidentalità stradale in Italia ammontano a 18 miliardi di euro, equivalenti all’1% del PIL.
Nel 2023, le vittime sono state 3.039, con una media di 8 al giorno, considerando tutti i decessi entro 30 giorni dall’incidente. Tra le persone che perdono la vita sulle strade, il 79,5% sono uomini e il 20,5% donne
I DISPOSITIVI DI SICUREZZA
I dispositivi di sicurezza possono salvare la vita e ridurre la gravità degli incidenti stradali, ma purtroppo una percentuale significativa di italiani ancora non li usa correttamente, o per nulla. Secondo i dati della sorveglianza PASSI, l’uso della cintura di sicurezza anteriore in automobile è molto diffuso, anche se non raggiunge ancora la copertura totale prevista dalla legge. L’uso della cintura posteriore, sebbene in crescita, rimane significativamente inferiore rispetto a quanto richiesto dalla normativa. Nel biennio 2021-2022, infatti, solo il 36% degli intervistati ha dichiarato di utilizzarla sempre durante i viaggi in auto.
L’uso del casco per motociclisti e passeggeri su moto e motorini, invece, sembra ormai essere una pratica consolidata: circa il 96% degli intervistati dichiara di indossarlo sempre.
È importante ricordare che durante gli spostamenti in auto sono spesso presenti bambini molto piccoli. Dal 2011, la sorveglianza PASSI monitora anche l’uso di seggiolini e adattatori per il trasporto sicuro dei bambini. Nel biennio 2021-2022, 2 persone su 10 hanno riferito di avere difficoltà nell’uso di questi dispositivi, di non utilizzarli affatto o addirittura di non possederne, nonostante viaggino regolarmente in auto con i propri bambini.
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giu/24
Fondazione VERONESI
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