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Ecco come muoversi e cosa fare se la propria auto diventa oggetto di richiamo da parte della casa costruttrice
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I richiami auto sono verifiche tecniche, ordinate dalla casa costruttrice, e finalizzate a eliminare eventuali difetti di progettazione, anomalie dei componenti o problemi verificatesi durante la produzione. Per lo più, i richiami avvengono in caso di problemi legati alla sicurezza.
Non comuni ma nemmeno così rari, i richiami aumentano con l’aumentare della complessità e della tecnologia di bordo. Nel 2019 (ultimo anno preso in considerazione dallo studio Allianz Global Corporate & Specialty) in Europa si sono registrati 475 richiami, la cifra più alta dal 2010. Ecco come muoversi nel caso il richiamo riguardi proprio la vostra auto.
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COSA FARE IN CASO DI RICHIAMO DEL COSTRUTTORE
Come viene comunicato il richiamo?
Di norma, l’acquirente viene informato del richiamo direttamente dalla casa madre, tramite una raccomandata inviata all’indirizzo di residenza. Raccomandata che, però, potrebbe non arrivare a destinazione in caso di cambio di residenza o vendita dell’auto.
Per ovviare all’inconveniente, è possibile informarsi anche tramite l’Albo dei richiami presente sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti o sul semestrale Bollettino di richiamo dei veicoli difettosi emanato dallo stesso Ministero. Sul bollettino sono indicati i modelli interessati, i difetti riscontrati, l’anno di produzione, il numero di veicoli coinvolti e di quelli risanati e la data d’inizio della campagna.
È bene sapere, tuttavia, che la comunicazione al Mit non è obbligatoria ma dipende dalla volontà delle case automobilistiche che, per evitare un danno d’immagine all’azienda, non sempre sono disposte a rendere pubblici i propri “errori”. È obbligatorio, invece, comunicare il problema alla National Highway Traffic Safety Association e, una volta informata, il produttore ha 60 giorni di tempo per informare tutti i proprietari del richiamo.
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Come agire una volta ricevuto il richiamo?
La prima cosa da fare una volta ricevuto il richiamo è assicurarsi che questo si applichi al proprio veicolo. Cosa che si può comodamente verificare online, inserendo il numero VIN (vedi foto sotto) dell’auto sul portale SaferCar.Gov. In alternativa, si può contattare il servizio clienti della casa automobilistica.
Una volta assicuratisi del richiamo, è necessario contattare il centro di assistenza più vicino. I richiami devono essere sempre eseguiti in concessionaria, così da poter essere registrati e monitorati dal punto di vista qualitativo. Inoltre, solo le concessionarie ufficiali possono inviare al costruttore le parti richiamate per l’ispezione.
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In cosa consiste il richiamo?
Come abbiamo già detto, i richiami sono verifiche tecniche da attuare sul veicolo in questione. Di norma, troviamo quattro diverse tipologie di interventi:
- Semplice ispezione
- Regolazione o modifica di un componente
- Sostituzione del pezzo
- Aggiornamento software
Chi paga il richiamo?
In caso di veicolo nuovo, acquistato da massimo 8 anni, il richiamo e l’eventuale riparazione sono sempre gratuiti per l’automobilista. Se l’auto ha più di 8 anni, invece, il costo sarà addebitato al possessore del mezzo.
Anche in questo caso, però, è bene procedere con l’intervento. Per la sicurezza, prima di tutto, ma anche per evitare possibili grane assicurative. In caso di incidenti causati dal difetto per cui era stato effettuato il richiamo, l’assicurazione potrebbe infatti rivalersi sull’acquirente.
E se nel frattempo vado in officina?
Le officine hanno il dovere professionale di controllare se un veicolo in riparazione è soggetto a una campagna di richiamo e informare il cliente. Se questo non avviene e, in seguito all’intervento di manutenzione, si verifichi un problema relativo al difetto indicato nel richiamo, l’officina è tenuta a risarcire il danno.
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23/7/24
FLEET magazine