In collaborazione con Assogomma ecco i consigli per i viaggi d’estate
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Allarme battistrada
Dopo 21 anni di controlli congiunti di Polizia Stradale e Assogomma, si torna alle origini. Partiti da un 10% di auto in circolazione con pneumatici lisci nel 2003, infatti, la quota si era abbassata fino al 2,7% nel 2013, in un decennio il fenomeno si era ridotto del 73%, da 10 a meno di 3 macchine su 100.
Ma oggi i controlli hanno evidenziato come, invece, in 11 regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Umbria, Sardegna e Veneto, per un complessivo di oltre la metà dell’intero parco circolante italiano) si è tornati ad un corposo 9%, secondo dati rilevati dalla Polstrada direttamente sulla strada, ovviamente a scapito della sicurezza.
Le ragioni di questo mutato indirizzo non possono che essere riferite ad un calo di attenzione nei confronti della sicurezza stradale da parte delle Autorità competenti, quelle europee in primis. Ed in questo senso va il recente richiamo ai nuovi eurodeputati e Commissari europei del Direttore dell’ETSC (European Transport Safety Council), Antonio Avenoso, perché intervengano con specifici provvedimenti volti ad introdurre più stringenti misure a favore della manutenzione periodica dei veicoli.
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Troppi pneumatici lisci
Sul contraltare di tante attenzioni però corre la perdita di potere di acquisto dei consumatori, oggi uno dei principali responsabili della diminuzione del cambio dei pneumatici, che ha fatto “esplodere” il numero dei veicoli che circola con pneumatici lisci.
Decine di pattuglie della Polizia Stradale hanno partecipato all’ operazione “Vacanze Sicure”, con controlli a tappeto, compiendo accertamenti di idoneità su circa 10.000 autoveicoli e puntando soprattutto ad evidenziare eventuali irregolarità degli pneumatici montati.
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La strategia
“Con il 10% di veicoli con pneumatici lisci, come 20 anni fa – afferma Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma – siamo di fronte ad un dato preoccupante per la nostra sicurezza stradale. Solo 10 anni fa era meno del 3%. È necessario, dunque, intervenire con provvedimenti che favoriscano la manutenzione dei veicoli. Risulta di scarsa utilità, invece, favorire l’acquisto di mezzi di nuova generazione se non si riesce a mantenere nel tempo i vantaggi che questi offrono”.
Un ruolo preminente, inoltre, spetta anche al costante e progressivo invecchiamento del parco circolante italiano, con oltre 41 milioni vetture, con un’età media vicina ai 13 anni. Il 59% delle vetture in circolazione, infatti, ha oltre 10 anni di età e quasi il 10% ha più di 30 anni.
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Non solo gomme lisce
Oltre al problema delle “gomme lisce”, inoltre, i controlli hanno evidenziato come quasi la metà delle auto controllate fosse equipaggiata in estate con pneumatici di tipo invernale ad alte prestazioni per marcia su neve (con il pittogramma del fiocco di neve), mentre il 6% viaggiava con pneumatici danneggiati, salendo poi al 20% per pneumatici non conformi alle misure previste dalla carta di circolazione e raggiungendo un 27% se si aggiungono la auto con revisione scaduta.
Anche se, come ha sottolineato il direttore del compartimento di Polizia Stradale, Mastrapasqua “il 93% degli incidenti è da attribuirsi a comportamenti errati dell’automobilista”.
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Una questione di sensibilità
Quando la campagna sulla sicurezza iniziò il suo percorso la sensibilità sulla sicurezza stradale e sui dispositivi di sicurezza era poco rilevante. Soltanto il trascorrere degli anni portò un’evoluzione normativa, introducendo, ad esempio, l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza anche per i passeggeri dei sedili posteriori. Ma gli pneumatici non rivestivano ancora il ruolo che gli spetta in termini di sicurezza dinamica, nessuno considerava, infatti, che questi potessero perfino prevenire o evitare un incidente stradale.
A conferma di ciò, un’indagine condotta in quegli anni fra gli automobilisti, evidenziava che i pneumatici non erano menzionati né tra i dispositivi di sicurezza attiva, né tra quelli di sicurezza passiva.
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L’indagine
Nel 2018 Assogomma ripeté questa indagine chiedendo nuovamente agli automobilisti quali fossero i più importanti dispositivi di sicurezza delle loro vetture e questa volta le “gomme” balzarono al secondo posto in classifica, dopo freni e cinture di sicurezza. Furono introdotte anche norme che quintuplicavano le sanzioni pecuniarie – fino ad alcuni casi in cui si coinvolgeva anche il diritto penale – relativamente a vendita e montaggio dei più importanti dispositivi di sicurezza, gli stessi indicati dagli automobilisti: freni, pneumatici e cinture di sicurezza.
L’estensione di attenzione alla sicurezza introdusse, inoltre, anche l’obbligo di circolare con pneumatici invernali nella stagione fredda (15 novembre – 15 aprile), misura recepita favorevolmente dagli automobilisti, con un 30% di auto con doppio treno estate/inverno a disposizione.
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Pericolo con l’acqua
Un pneumatico consumato resta comunque – un fattore che tutti gli automobilisti dovrebbero considerare prioritario – un elevato fattore di rischio, in particolare su fondo bagnato, dove si allunga di molto lo spazio di frenata perché si innesca il fenomeno di Hydroplaning, cioè l’impossibilità del pneumatico di drenare in fretta l’acqua piovana che si raccoglie sull’asfalto.
Le non conformità rilevate si riferiscono a pneumatici danneggiati visibilmente che rappresentano il 5,42% del campione nazionale e il numero di pneumatici non omologati che rappresenta il 3,85% dei veicoli controllati. Percentuali apparentemente basse, ma molto rilevanti in numeri assoluti, corrispondono, infatti, a milioni di veicoli potenzialmente pericolosi.
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11/7/24
FormulaPassion.it
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