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Le auto elettriche sfidano il concetto stesso di obsolescenza. Con batterie che durano decenni e poca manutenzione, potrebbero rivoluzionare il nostro rapporto con i veicoli
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Un milione e seicentomila chilometri (un milione di miglia). È la distanza che una Tesla Model S del 2014 ha percorso, diventando probabilmente la prima auto elettrica a raggiungere questo traguardo. Sembra un record straordinario, ma potrebbe diventare la regola. Grazie alla loro semplicità meccanica e ai progressi in tecnologia e costi delle batterie, le auto elettriche promettono una longevità su strada senza precedenti.
Tra non molto, potremmo entrare in un’era in cui l’auto che compriamo potrebbe essere l’ultima di cui avremo bisogno. Possibile? Sicuro. A patto che le case automobilistiche abbraccino una nuova filosofia, lontana dall’obsolescenza programmata che ha dominato l’industria per decenni.
La maratona delle auto elettriche
Pensateci: un’auto che può percorrere un milione e seicentomila chilometri. È una roba pazzesca, come avrebbe chiosato il primo Beppe Grillo. Praticamente un corridore che completa 38 maratone di fila. Senza sosta. Senza crampi. E senza nemmeno sudare troppo. È il sogno di ogni automobilista (e di ogni podista, ma questa è un’altra storia). E con le auto elettriche, può diventare davvero realtà.
Perché? Lo sapete. Poche parti mobili e niente di quei complicati meccanismi che rendono le auto a benzina così inclini all’usura. In un’auto elettrica, non ci sono pistoni che sfrecciano su e giù, né cinghie di distribuzione che girano vorticosamente. Solo un motore silenzioso e efficiente, pronto a portarvi sulla strada ovunque vogliate, per tutto il tempo che volete.
Batterie che durano una vita (o due)
La vera star dello show è la batteria. Proprio come il vostro fidato smartphone, anche le batterie delle auto elettriche perdono un po’ della loro carica massima ogni anno. Tra l’1 e il 2%, per essere precisi.
A differenza del vostro telefono, che dopo un paio d’anni fa fatica a durare fino a sera, le batterie delle auto elettriche sono progettate per macinare chilometri su chilometri, per decenni. Certo, bisognerebbe renderle più facili da riparare. Anzi non impossibili.
Tornando alle batterie. I ricercatori prevedono che potrebbero durare fino a 100 anni (con o senza un’anima nucleare, anche perché quella ne dura 50). Comprare un’auto elettrica da giovani e passarla ai vostri figli, e forse anche ai vostri nipoti diventerebbe una prassi.
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C’è un ostacolo sulla strada verso “l’eternità automobilistica”: le case produttrici. Vedete, per quanto possa essere allettante l’idea di un’auto che dura virtualmente per sempre, per i produttori potrebbe essere un incubo. Dopotutto, se tutti avessero un’auto così, chi comprerebbe quelle nuove?
Per questo, anche se la tecnologia lo permettesse, le case automobilistiche potrebbero essere tentate di inserire un po’ di quella famosa “obsolescenza programmata” anche nelle auto elettriche. Magari con aggiornamenti software che rallentano misteriosamente le auto più vecchie, o con nuove funzionalità incompatibili con i modelli precedenti. Plausibile, nevvero?
Eppur si muove (a vita)
L’idea di un’auto che dura una vita intera è tanto allettante per l’utente quanto terribile per i produttori di auto. Pensate ai benefici per l’ambiente: meno rifiuti, meno estrazione di materie prime, meno energia spesa nella produzione.
E pensate alla comodità: niente più preoccupazioni per i costi di manutenzione, niente più stress per la ricerca di una nuova auto ogni pochi anni. Solo voi e la vostra fedele compagna di strada, pronta ad accompagnarvi per chilometri, chilometri, chilometri.
Certo, ci vorrà un cambio di mentalità. Da parte delle case automobilistiche, che dovranno abbracciare la longevità come un valore. E anche da parte dei consumatori, che dovranno imparare ad affezionarsi alle loro auto come ci si affeziona a un membro della famiglia. Se ci riusciamo, però, il futuro della mobilità sarà più luminoso, più sostenibile e più divertente di quanto abbiamo mai immaginato.
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9/6/24
FUTURO PROSSIMO