.
In questi giorni, e complici alcune dichiarazioni di esponenti del governo, è apparso nuovamente lo spettro delle accise sull’elettricità utilizzata per la ricarica delle auto elettriche. Ma è proprio vero che, oggi, le auto elettriche non pagano accise, a differenza di quelle a carburante che subiscono la tassazione su benzina, diesel e via dicendo? Facciamo un po’ di chiarezza.
.
QUANTE ACCISE PAGHIAMO IN BOLLETTA?
Il nostro ordinamento prevede già un’accisa sull’elettricità, a prescindere dal suo utilizzo. Limitando il campo alle utenze domestiche private, quelle residenziali, l’accisa esiste ed è ben stabilita: 0,0227 € al kWh consumato.
Il motivo per cui molti non sanno dell’esistenza di queste accise è dovuto ad un asterisco nella normativa: sono esentate dal pagamento delle accise le utenze domestiche residenziali (prima casa) con contratti con potenza impegnata di 3 kW (qui la guida sulla potenza impegnata) e fino ai primi 150 kWh consumati.
Questo apre a diversi scenari:
- ho un’utenza da 3 kW (classica in Italia), consumo meno di 150 kWh al mese: non pago accise
- ho un’utenza da 3 kW, consumo più di 150 kWh al mese, pago le accise sulla quota eccedente
- ho un’utenza da più di 3 kW, pago le accise su tutti i miei consumi
- ho un’altra abitazione (seconda casa): pago le accise su tutti i miei consumi
.
ANCHE CHI CARICA A CASA PAGA GIÀ LE ACCISE
.
Basandoci su quanto scritto sopra, diventa quasi matematico che chi ha un’auto elettrica paga già le accise sull’elettricità utilizzata per la trazione, esattamente come chi ha un’auto a benzina (anche se gli importi sono diversi).
Nei due grafici vedete i consumi elettrici reali di un bilocale con riscaldamento e cucina a gas e con una piccolissima pompa di calore aria-aria che gestiva due splitter per la climatizzazione, utilizzata prevalentemente in modalità raffreddamento visto che il caldo era gestito dai termosifoni. L’auto elettrica è arrivata a marzo 2021 e il primo effetto in bolletta si vede a giugno (prima ho utilizzato i kWh gratis del Supercharger), effetto che si addiziona a quello del climatizzatore in casa.
Il motivo per cui molti non sanno che ci sono già le accise sull’elettricità, è proprio dovuto al fatto che la maggior parte delle utenze è da 3 kW e consuma meno di 150 kWh al mese.
Ovvio che l’auto elettrica porta ad accorgersene facilmente, perché bastano anche piccole percorrenze per far sì che si superino i 150 kWh di elettricità consumata per la casa se si carica anche una vettura. 1000 chilometri al mese, ad un consumo che per semplicità prendiamo molto alto (20 kWh / 100 km), significa aggiungere in bolletta almeno 200 kWh…
Il 2022, primo anno in cui l’auto elettrica è stata l’unica auto in famiglia per tutti e 12 i mesi, dimostra chiaramente come i valori siano cresciuti, a parità di appartamento e di utilizzo del climatizzatore per raffreddare la casa (e in alcuni casi anche in modalità riscaldamento).
Chi aveva già un climatizzatore si sarà accorto delle accise, ma è ovvio che chi non ha mai avuto in casa utenze energivore in termini di elettricità, con la sola illuminazione e con gli elettrodomestici come frigorifero, lavatrice e lavastoviglie va difficilmente a superare la soglia dei 150 kWh che fa scattare il pagamento delle accise.
.
ALTRE TASSE SULLE ELETTRICHE IN ARRIVO?
Sarà l’esecutivo a decidere se è il momento giusto per inserire altre accise, e seguiremo le evoluzioni in tal senso. Quel che è certo è che è sbagliato dire che le auto elettriche non pagano le accise sull’elettricità, perché nella stragrande maggioranza dei casi già chi guida elettrico paga le tasse sul consumo di energia che, inevitabilmente, si impenna.
Ovviamente vanno distinti i diversi casi d’uso. Chi può ricaricare l’auto elettrica con il fotovoltaico, e non assorbe dalla rete neanche un kWh di energia in eccesso, non avrà impatti significativi in termini di accise in bolletta. Ma è irrealistico visto che d’inverno la produzione non è la stessa dell’estate.
Allo stesso tempo, paga le accise anche chi non ha un’auto elettrica, ma ha una casa particolarmente energivora con un contratto da 3 kW oppure ha portato il contatore a 6 kW perché ha una casa solamente elettrica. Chi ricarica alle colonnine pubbliche, infine, subisce le accise presenti anche per le aziende che erogano il servizio, anche se con modalità diverse.
Poste queste premesse, note a molti ma non certamente a tutti, si apre il secondo tema, quello delle mancato gettito di accise di chi passa dall’auto termica all’auto elettrica. . . . . .
. . . . CONTINUA:
https://www.hdmotori.it/auto/guide/n583791/auto-elettriche-accise-ricarica-cosa-devi-sapere/
25/5/24, HD motori