Una profonda integrazione fra motore elettrico e cambio robotizzato rende le più recenti ibride mild quasi delle full hybrid: vediamo come
.
.
MAGGIORE INTEGRAZIONE – Non c’è una definizione precisa di ibrido “mild” o “full”: questi termini sono un modo rapido per distinguere sistemi ben diversi fra loro. In genere, nei primi l’unità a corrente si limita ad affiancare per brevi istanti il motore termico in ripresa, mentre nei secondi può anche muovere in autonomia la vettura, grazie a una maggiore potenza della parte elettrica e alla batteria più capiente. I sistemi “mild” più semplici usano una cinghia per collegare il propulsore a corrente all’albero motore, ma sono state sviluppate versioni più sofisticate, con maggiore integrazione dei componenti e in grado di muovere l’auto in elettrico (per poco): quasi come nelle full hybrid. Il più recente sistema ibrido di questo tipo è l’eDCT: lavora a 48 V e integra un cambio robotizzato a doppia frizione. La produzione è iniziata nel 2023 grazie a una joint-venture fra la belga Punch e Stellantis. Il gruppo punta a costruirne 1,2 milioni l’anno, facendolo diventare il mild hybrid più diffuso al mondo.
.
L’EDCT DELLA PEUGEOT
L’eDCT ha debuttato all’inizio del 2023 sulla precedente generazione della Peugeot 3008 (foto qui sopra) abbinato al nuovo motore 3 cilindri a benzina 1.2 turbo, che è diverso da quello usato in precedenza: ha 136 CV, il turbo a geometria variabile e la distribuzione a catena anziché a cinghia dentata. Questa accoppiata è attualmente utilizzata anche in altri modelli del gruppo Stellantis, come Jeep Avenger, Fiat 600, Opel Corsa e Mokka, Peugeot 208 e 2008 e altre.
> Nello spaccato qui sopra, nell’eDCT, collegando uno degli alberi alla frizione A (vincolata a ingranaggi epicicloidali B che modificano la demoltiplicazione) o alla C si ottengono rispettivamente il primo e il secondo rapporto. Stesso discorso per le marce dalla terza alla sesta, sfruttando altri due alberi; ne vanno invece collegati un paio fra loro per avere la settima e la “retro”, che sono senza ingranaggi dedicati. Una terza frizione coassiale alla C scollega il 1.2 per la marcia solo in elettrico.
Il cambio trasmette fino a 420 Nm di coppia motrice e integra il motore elettrico da 28,5 CV (125 nelle future varianti plug-in, che lavorano a 300 V). Delle sette marce, ne sono abilitate solo sei: nei test svolti dai tecnici del gruppo Stellantis, così si è raggiunto il miglior compromesso fra consumi, comfort (si riducono i passaggi di rapporto) e prestazioni. Ma, in future applicazioni con motori diversi, il settimo rapporto potrebbe tornare in gioco.
.
SETTIMA E “RETRO” COL “TRUCCO”
L’eDCT non è il primo del suo genere. Una soluzione simile, sempre a 48 V, è adottata nelle versioni 1.5 Hybrid dell’Alfa Romeo Tonale (foto qui sopra), delle Fiat 500X e Tipo e delle Jeep Compass e Renegade. Si tratta di un cambio robotizzato a doppia frizione a 7 rapporti, abbinato a un motore elettrico da 20 CV. Lo produce la canadese Magna. . . . .
. . . . . CONTINUA:
https://www.alvolante.it/da_sapere/tecnologia/nuovi-motori-mild-hybrid-sono-quasi-tutti-full-394765
13/5/24, alVolante.it