Il nuovo regolamento per l’Euro 7 include alcuni parametri più conservativi dell’Euro 6, ma ridefinisce anche elementi dedicati alle elettriche
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Il 12 aprile 2024 segna una svolta ecologica importante per l’Europa; il Consiglio dell’Unione europea ha dato il via libera definitivo al regolamento Euro 7, una normativa ambiziosa voluta dalla Commissione europea sin dal 2022, mirata a combattere l’inquinamento atmosferico proveniente dai veicoli.
Questo importante step giunge dopo l’approvazione da parte dell’Europarlamento a metà marzo. Il regolamento Euro 7 passa ora attraverso ulteriori passaggi procedurali, inclusi le firme dei presidenti delle due Istituzioni e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione. Entro 20 giorni dalla pubblicazione, diverrà operativo, innescando i termini per l’applicazione effettiva: 30 mesi per i nuovi tipi di autovetture e furgoni, 42 mesi per le nuove autovetture e furgoni invece, mentre i nuovi tipi di autobus, autocarri, e rimorchi hanno rispettivamente 48 e 60 mesi per conformarsi.L’Euro 7 avanza ma, fortunatamente, diventa meno incisivoOltre a stabilire dei termini precisi, la normativa introduce delle misure specifiche volte a ridurre le emissioni nocive. Se le emissioni allo scarico di auto e furgoni mantenendo gli standard Euro 6, ci sono innovazioni notevoli per quanto concerne la riduzione delle particelle solide. Ancora più rilevanti sono i limiti imposti agli autobus e agli autocarri pesanti per vari inquinanti finora non regolamentati efficacemente, come il protossido di azoto (N2O).
Il regolamento Euro 7 punta a rendere l’industria automobilistica più verde anche attraverso l’introduzione di limiti stringenti sulle emissioni generate dalla frenata, con particolare attenzione ai veicoli elettrici. Un aspetto già discusso in precedenza e che riguarderà le polveri sottili prodotte dagli pneumatici e, in senso più ampio, anche dai sistemi frenanti.
Inoltre, vengono fissati standard elevati riguardo la durata delle batterie per le auto elettriche e ibride plug-in, stabilendo criteri più rigorosi sia in termini di chilometraggio che di longevità del veicolo. Al momento non sono chiari i requisiti, ma in precedenza era stato richiesto che dopo 5 anni o 100.000 km, la batteria dovrà fornire almeno l’80% dell’energia iniziale, e il 70% una volta arrivati a 8 anni o 160.000 km. Limiti considerati ragionevoli, dal momento che molte case già offrono questo livello di garanzia.
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15/4/24
tom’s HARDWARE / Motorlabs