La nuova tecnologia in arrivo dal Giappone potrebbe portare facilmente al superamento dell’elettrico: in cosa consiste
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Negli ultimi tempi abbiamo visto come i produttori di automobili stiano cercando di adattarsi alla transizione verso l’elettrico lanciando sul mercato sempre più modelli con questa tipologia di motore. Non solo: in tanti Paesi si lavora con insistenza per cercare di dotare l’intero territorio delle infrastrutture necessarie. Non è certo un caso se proprio in Italia nel 2023 i punti di ricarica pubblici sono aumentati a dismisura e il progetto prevede un incremento ancora maggiore nel 2024 e negli anni a venire.
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Tuttavia l’auto elettrica continua a far discutere. Il mercato non decolla, principalmente a causa dei prezzi ancora troppo elevati di queste nuove vetture: cifre che non sono alla portata della stragrande maggioranza della popolazione. In più da qualche tempo a questa parte si comincia a parlare anche di possibili soluzioni alternative all’elettrico.
Nelle scorse settimane si è generato un certo dibattito sulle E-fuel, vale a dire le auto a idrogeno, che dovrebbero impattare ancora meno sull’ambiente e verrebbero oltretutto proposte a prezzi più bassi. In più la ricarica sarebbe molto più veloce rispetto a un’auto elettrica, anche se attualmente il numero di stazioni di ricarica è bassissimo (in Italia sono solo tre).
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Addio elettrico: dal Giappone in arrivo la nuova tecnologia
Ma non c’è solo l’idea delle E-fuel a far tremare il settore dell’elettrico. L’ultima novità in arrivo dal Giappone prevede infatti l’utilizzo dell’ammoniaca al posto di carburanti come la benzina o il diesel. Il dipartimento di Ingegneria della Sophia University di Tokyo – guidato dal professor Mitsuhisa Ichiyanagi – ha condotto uno studio che riguarda proprio la possibilità di puntare sull’ammoniaca per le auto del futuro.
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Sostanzialmente i ricercatori nipponici ritengono sia possibile far funzionare il motore tramite l’induzione a vortice, bruciando ammoniaca. La miscelazione dell’aria immessa nella camera di combustione attraverso un flusso vorticoso sembra essere sufficiente per garantire l’accensione dell’ammoniaca e di conseguenza il funzionamento del veicolo.
E’ stato proprio il professor Mitsuhisa Ichiyanagi a spiegare che con questa nuova tecnologia si andranno a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica provenienti dai motori. Bruciando solo l’ammoniaca, aggiunge il docente della Sophia University di Tokyo, i ricercatori hanno potuto studiare la relazione tra il sistema di aspirazione del motore e il flusso all’interno dei cilindri. Una nuova alternativa all’elettrico si affaccia quindi all’orizzonte.
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1/4/24
Flopgear.it