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Con il proprio Snapdragon Digital Chassis Qualcomm propone a numerosi produttori di automobili una soluzione completa che gestisce telematics, sensori, adas e soprattutto intelligenza artificiale all’interno delle auto del prossimo futuro
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Ogni anno il CES di Las Vegas diventa, per circa una settimana, centro di tutti gli annunci legati al mondo della tecnologia e dell’elettronica di consumo: si tratta del resto della più importante fiera di settore del mercato nord americano, con oltre 4.000 espositori e più di 130.000 partecipanti nell’edizione 2024.
CES è da alcuni anni a questa parte anche importante occasione per le aziende impegnate nel settore dell’automotive di mostrare le proprie novità: se nei primi anni la chiave di lettura è stata legata alle innovazioni presentate nel settore dell’infotainment, più recentemente ci si è spostati verso le vetture elettriche e i primi esperimenti di guida autonoma.
Nell’edizione 2024 del CES a farla da padrone è l’intelligenza artificiale, chiamata a prendere sempre più piede anche nel contesto dell’automotive quale vero e proprio assistente alla guida e compagno per i passeggeri ospitati nel veicolo. Il tema non sembra più essere quello della pura guida autonoma, forse ancora troppo lontana sia dal punto di vista tecnologico che legislativo, quanto quello di fornire agli occupanti una serie di strumenti che rendano il viaggio sempre più sicuro e confortevole.
Abbiamo parlato di questo con Enrico Salvatori, a capo dell’americana Qualcomm per l’Europa. L’azienda americana è ben nota per i propri semiconduttori utilizzati nel settore dei dispositivi mobile ma da molto tempo a questa parte vanta una presenza molto forte nel mondo automotive. Con il proprio Snapdragon Digital Chassis Qualcomm offre ai propri partner produttori di automobili una serie di soluzioni che rappresentano la base digitale di ogni veicolo presente sulle strade, adattando la propria soluzione a seconda di quanto sia necessario per la specifica vettura.
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Tutto nasce, ovviamente, dall’esperienza maturata da Qualcomm nel mondo dei semiconduttori per dispositivi mobile, che richiedono elevata potenza di elaborazione bilanciata a consumi che siano contenuti. La migrazione all’interno nel mondo dell’automotive fa quindi leva anche sulle nuove funzionalità hardware di elaborazione dell’I.A., che nel mondo di smartphone e tablet oltre che in quello dei PC sta prendendo sempre più piede.
L’elaborazione dell’intelligenza artificiale sta seguendo nel mondo automotive una dinamica speculare a quella del mondo dei device mobile. Si sta passando da calcoli gestiti attraverso il cloud ad elaborazioni sempre più nell’Edge, cioè eseguite direttamente sul dispositivo: ne beneficia la latenza di risposta, che non è più dipendente dalla connettività dati presente in automobile e che soprattutto essendo locale porta in dote benefici in termini di sicurezza dei propri dati che restano all’interno del veicolo.
La richiesta del mercato è quindi di avere a disposizione hardware sempre più potente, che integri logica sempre più specializzata per gestire in locale l’intelligenza artificiale e al contempo mantenga gli standard di funzionamento e consumi ridotti richiesti dall’industria automobilistica. Tutto questo è alla portata di Qualcomm mentre diventa molto difficile per i singoli produttori di automobili, che proprio per questo motivo trovano nello Snapdragon Digital Chassis una piattaforma ideale sulla quale implementare poi la propria piattaforma software proprietaria.
Del resto la componente di interfaccia utente è uno degli elementi nei quali i produttori di automobili tendono a mantenere una propria spinta personalizzazione, volendo in questo modo meglio connotare le proprie vetture rispetto alla concorrenza. Quello che un tempo veniva fatto con il design degli interni viene ora portato avanti anche con le interfacce dei sistemi di infotainment, indubbiamente ben riconoscibili per le loro peculiarità passando dalla vettura di un brand ad un’altra di un concorrente.
Per le aziende produttrici la componente software è quindi un elemento che personalizza e differenzia dalla concorrenza la propria offerta di automobili, evitando che il confronto sia limitato alla sola componente hardware nella quale alla fine anche producendo in casa si otterrebbe lo stesso set di funzionalità dei concorrenti. La dinamica in atto, in ultima analisi, è speculare a quella del mondo dei dispositivi mobile nei quali tutte le aziende hanno accesso alle stesse soluzioni hardware differenziando la propria proposta per lo stack software e le differenti applicazioni verticali che su questo sono sviluppate.
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Come interviene l’I.A. all’interno delle moderne vetture? Uno degli esempi di implementazione dell’intelligenza artificiale all’interno dello Snapdragon Digital Chassis di Qualcomm riguarda ad esempio la gestione di tutti gli allarmi della vettura. Qualora si presenti un potenziale malfunzionamento non ci si ferma alla segnalazione con una spia o un messaggio nel cruscotto, ma l’intelligenza artificiale presente onboard è in grado di guidare l’utente alla comprensione del problema e alla percezione della sua importanza, oltre al fornire soluzioni concrete per la sua risoluzione come il contattare direttamente un’officina autorizzata per una visita di controllo.
La logica alla base è quella di semplificare e rendere più diretta l’interazione tra utilizzatore e autovettura, facendo in modo che l’intelligenza artificiale sia un supporto attivo e utile per il guidatore.
In questo viene in aiuto il concetto di Software Define Vehicle, che vede la piattaforma alla base del veicolo unificata e su questa abilitate differenti funzionalità a seconda del tipo di software viene adottato. Le funzioni interessano quindi le telematics, la gestione del cockpit e dell’infotainment oltre, ovviamente, a tutto quello che sono i sistemi ADAS di assistenza alla guida e di sicurezza di marcia.
Parlando di sistemi di guida autonoma, Qualcomm è al lavoro in modo particolare con BWM in questo ambito dividendosi i compiti: all’azienda americana spetta tutto quello che riguarda la computer vision e la perception all’interno dei percorsi, mentre per BWM il lavoro interno è legato alle politiche di guida. Al momento si è al lavoro per implementare al meglio la guida autonoma di livello 3, mentre a seguire sarà la volta del livello 4 che richiederà ancora notevole sviluppo. All’orizzonte il livello 5, la guida autonoma in ogni condizione di strada e ambientale.
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18/1/24
HARDWARE UPGRADE