Se in Italia le auto elettriche stentano ancora a decollare, il mercato internazionale sta finendo in mano alla Cina. Ecco cosa sta avvenendo
.
In sede europea si è scelto che dal 2035 non verranno più immatricolate vetture con motori termici, comprese le ibride. All in sull’elettrico e stravolgimento totale dei parchi auto. Diversi marchi storici sono già in affanno e tanti altri brand sono emersi. In sostanza si è fatto un clamoroso regalo alla Cina che, grazie alle materie prime ed un mercato del lavoro molto differente, ha iniziato a far nascere nuovi marchi come funghi.
Gli impulsi più forti sul mercato stanno arrivando proprio dal Paese del Dragone Rosso per la presenza delle materie prime per la fabbricazione delle batterie. La scelta si sta facendo sempre più ampia. Il controsenso sta proprio nella fabbricazione di EV per contenere l’inquinamento, ma andando ad inquinare senza regole ben precise ancor di più una delle Nazione più inquinate al mondo. Il lancio delle vetture elettriche non risolveranno, in un baleno, tutti i problemi legati alle emissioni di Co2 nell’aria.
L’impatto nella concezione delle auto per le nuove generazioni cambierà. Già in questa fase, a causa di una estrema necessità di costruirle sulle medesime piattaforme, si stanno omologando tutte, diventando uno strumento per spostarsi da un punto A ad un punto B della città. In Cina già sono pronti ad un’idea diversa di proprietà del mezzo. Il possesso lascerà spazio allo sharing e ad una concezione spersonalizzante e low cost. Anche per questione di mentalità in Italia si farà una tremenda fatica ad accettare il successo del mercato cinese.
A parità di smartphone su quattro ruote, però, anche gli italiani, sempre più in una morsa di spese, sceglieranno l’EV più economica. Sebbene le infrastrutture risultino ancora piuttosto carenti in Italia, c’è anche da valutare cosa potrebbe avvenire in futuro. La mentalità di chi è cresciuto in potenti vetture sportive termiche cambierà. C’è chi ha iniziato a capire l’impatto che avrebbe avuto il mercato europeo e mondiale. Dopo gli annunci di Trump sui dazi negli USA, qualcosa si è mosso anche in Francia con un allarme lanciato sulle vetture cinesi.
Auto elettriche, la Cina nel mirino
Già molti storici brand sono finiti in crisi: cessione ai cinesi o regressione irreversibile. Si tratta di un business diverso rispetto a quello termico e avere un background old school potrebbe persino diventare un limite. Con la crisi di molti marchi iconici, stanno avanzando con prepotenza i colossi cinesi BYD, SAIC e Geely. A tal proposito in U.E. è stata lanciata una indagine, avviata lo scorso ottobre 2023, che durerà 13 mesi. In sostanza il mercato cinese sarebbe spinto da sussidi statali previsti nei singoli Paesi dell’Unione Europea ma in modo ingiusto.
Dalla Cina hanno replicato che si tratta di una strategia protezionista dell’U.E.. I marchi automobilistici cinesi per ora non hanno preso una posizione chiara, anche perché il mercato vola. Secondo quanto riportato sulle colonne di Automotive News Europe, entro la prima metà del mese di aprile dovrebbero arrivare alla Commissione Europea i primi risultati dell’indagine.
Di sicuro il boom delle vetture cinesi sul mercato europeo è evidente. Anche in Formula E sono presenti team cinesi. La crescita è stata esponenziale con un 8% in UE, ma è previsto un 15% entro il 2025 grazie al prezzo di vendita che è del 20% inferiore rispetto ai listini delle EV europee. Di questo passo l’intero mercato finirà, pian piano, nelle mani dei top brand del Paese del Dragone Rosso. La BYD si è giocata la corona del brand di EV con più vendite al mondo con Tesla e già questo la dice lunga sulla deriva del settore delle quattro ruote.
.
16/1/24
Flopgear.it
https://www.flopgear.it/elettriche-cinesi-e-guerra-totale-partono-gli-investigatori/