Lo studio spiega come le nuove tecnologie possano offrire un contributo determinante in materia di sicurezza stradale, soprattutto considerando che nel nostro Paese l’errore umano è responsabile di circa il 90% degli incidenti stradali. Analizzando le medie Aci-Istat sull’incidentalità stradale degli ultimi 10 anni, i moderni sistemi di sicurezza avrebbero potuto evitare il 28% degli incidenti frontali, il 21% di quelli laterali e l’11% di incidenti che coinvolgono i pedoni. E nei prossimi 15 anni, secondo la Commissione Europea, i sempre più evoluti sistemi di assistenza alla guida e le funzionalità più avanzate di guida autonoma, potranno salvare oltre 25 mila vite ed evitare almeno 140 mila lesioni gravi. Tuttavia l’Italia rischia di non godere appieno di questi benefici, per due ragioni fondamentali:
- innanzitutto perché da noi oltre il 39% delle auto in circolazione ha più di 15 anni d’età. Sono pertanto vetture notevolmente più insicure (e più inquinanti) di quelle di nuova immatricolazione, in quanto sprovviste dei più moderni sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida (che come abbiamo visto salvano, e avrebbero potuto salvare, molte vite umane);
- e poi, con riferimento alla guida autonoma, nel nostro Paese possono circolare solo auto con sistemi di automazione di livello 1 e 2. La normativa attuale, infatti, non consente ancora l’ingresso sul mercato di mezzi con guida autonoma di livello superiore e le infrastrutture stradali non sono ancora adeguate ai requisiti dei sistemi parzialmente autonomi. . . . .
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28/11/23, SICURAUTO.IT