Il settore della mobilità sta attraversando un periodo particolarmente complesso e di transizione. Sono innumerevoli e in continuo aumento, infatti, le innovazioni che stanno portando a una vera e propria rivoluzione degli spostamenti delle persone e dei mezzi di trasporto. Chiari esempi sono l’elettrificazione delle vetture, la mobilità in sharing e la micromobilità, che già sono parte della nostra realtà. A questi fenomeni si affianca la guida autonoma che, seppur ancora in fase iniziale, rappresenta un’altra grande rivoluzione che porta con sé importanti impatti in termini di sostenibilità. Di tutti questi temi ne parliamo con Stefano Porro, Head of Future Mobility di Pirelli.
Il suo ruolo all’interno di Pirelli è affascinante: head of future mobility. Ci può spiegare meglio in cosa consiste e quali sono le tendenze che vede?
Quello della mobilità è un settore nel quale stanno avvenendo grandi cambiamenti e la trasformazione è sotto gli occhi di tutti. Il mio ruolo è quello di monitorare gli sviluppi della mobilità in ottica strategica di supporto al business individuando nuove soluzioni per la mobilità dei dipendenti – sia nei viaggi di lavoro che nel commuting quotidiano – con l’obiettivo di accelerare i processi di decarbonizzazione e garantire a migliorare la sicurezza delle persone.
In che modo le nuove tendenze verso una mobilità sostenibile hanno avuto effetti diretti sul business di Pirelli?
Potrei fare numerosi esempi. Tra questi c’è sicuramente il ritorno, dopo un lungo periodo di assenza, al settore del ciclyng con la produzione di pneumatici per biciclette. Dal 2017, infatti, siamo tornati in questo settore fondamentale per supportare la crescita della mobilità sostenibile in ambito urbano, tanto da sviluppare anche un servizio di bike sharing per le aziende e per le comunità private in generale.
Ma anche il processo di elettrificazione ha un grande impatto sul pneumatico. Le auto elettriche sono più pesanti, hanno coppia e accelerazione maggiori e sono silenziosi, tutti elementi che hanno un importante impatto sui pneumatici che devono essere allo stesso tempo particolarmente efficienti a livello energetico per impattare il meno possibile sulla durata della batteria e il più silenziosi possibile.
Per tutti questi motivi, i pneumatici per veicoli elettrici devono essere tecnologicamente molto avanzati e, in quest’ottica, abbiamo deciso di prevedere una marcatura specifica: la marcatura ELECT, riservata a pneumatici sviluppati appositamente per veicoli elettrici
Quali sono le principali sfide per il vostro comparto in termini di impatto ambientale e come le affrontate in Pirelli?
Tra le più grandi sfide in ambito di sostenibilità c’è la decarbonizzazione che si supporta anche producendo pneumatici sempre più efficienti e adatti ai veicoli elettrici.
Altro punto fondamentale è la scelta dei materiali, che devono anch’essi essere sempre più sostenibili. Anche in questo ci poniamo obiettivi ambiziosi, alcuni dei quali già raggiunti: Pirelli è stato infatti il primo produttore a realizzare pneumatici con certificazione FSC (Forest Stewardship Council®), che garantisce una gestione delle piantagioni e dei materiali forestali in grado di preservare l’ambiente e le comunità locali.
Ma la decarbonizzazione non riguarda solo il prodotto, ma anche tutti i processi – con i nostri stabilimenti, che stanno progressivamente passando alle energie rinnovabili – e tutta la supply chain, per cui è sempre più importante il coinvolgimento dei fornitori.
La mobilità è un’area su cui le aziende si focalizzano sempre più per accelerare il raggiungimento di obiettivi di decarbonizzazione. Qual è la soluzione vincente?
Sono convinto che tutte le aziende, non solo quelle dell’automotive, abbiano un grande ruolo nel governare il passaggio verso la mobilità sostenibile, attraverso i veicoli, le infrastrutture, le policy, e la comunicazione interna, sia in ambito di viaggi per business che negli spostamenti casa lavoro. Non esiste un’unica soluzione o un’unica ricetta valida per tutte le situazioni ma è necessario analizzare ciascun contesto per trovare quella più adeguata.
Se parliamo di mobilità casa lavoro bisogna partire dall’ubicazione della sede. In un contesto cittadino, si può puntare sulla micromobilità che può portare vantaggi notevoli in termini di emissioni di CO2, qualità dell’aria, e ingombro di spazio pubblico (che in città è una risorsa molto scarsa e ambita). Proprio in quest’ottica Pirelli ha previsto un servizio di corporate bikesharing di cui i dipendenti possono fruire per il percorso casa lavoro, ma anche per il tempo libero. Si tratta di premium e-bike con elevati livelli di sicurezza, per massimizzare la quale siamo anche in costante contatto con le amministrazioni locali in modo da poter fruire di infrastrutture adeguate.
È importante anche agevolare l’utilizzo del trasporto pubblico, soprattutto nei contesti dove è più efficiente. Pirelli, ad esempio, ha aderito ai progetti proposti dalla municipalità di Milano, con scontistiche dedicate ai dipendenti delle aziende sugli abbonamenti annuali dei dipendenti.
Un altro punto importante riguarda l’utilizzo dell’auto in modo sostenibile. Ciò significa non solo promuovere l’utilizzo di veicoli elettrici, ma anche incentivare la mobilità in sharing (sia car sharing che car pooling) per utilizzare questo mezzo nel modo più efficiente possibile.
In ambito extraurbano, invece, dove spesso si trovano gli stabilimenti produttivi e dove frequentemente i servizi di mobilità sono generalmente meno presenti, diventa fondamentale proporre un trasporto collettivo come la Navetta Aziendale in modo da dare un’alternativa ambientalmente valida, e anche meno costosa, all’utilizzo di un mezzo proprio. In questo ambito sembrano offrire prospettive particolarmente interessanti i nuovi servizi di trasporto a chiamata (DRT in inglese = Demand Resposive Transit) che potrebbero portare a notevoli efficienze nel servizio con fermate dinamiche in base alla richiesta effettiva.
Quanto sono sensibili i vostri clienti a prodotti sostenibili? Sono disposti a pagare di più per uno pneumatico green?
Uno pneumatico sostenibile significa che è sicuro, efficiente e a basso impatto ambientale, con effetti positivi su tutti e tre gli aspetti della sostenibilità: quella economica, grazie all’efficienza che riduce consumo di carburante e quindi i costi; quella ambientale, con la riduzione delle emissioni; quella sociale, grazie al positivo impatto sulla sicurezza stradale. Il pneumatico è un prodotto le cui prestazioni sono strettamente collegate alla sostenibilità, i clienti ne sono consapevoli e ne tengono conto nelle loro scelte. Poi ovviamente ci sono differenze tra i nostri clienti. Gli OEMs vogliono esclusivamente pneumatici green perché è una delle loro leve principali per abbassare le emissioni, mentre i consumatori hanno maggior necessità di essere informati ed accompagnati nella scelta. Sicuramente per le nuove generazioni la scelta di prodotti e brand green è trasversale in tutti i campi.
Oltre all’elettrificazione, alla sharing mobility, e alla micromobilità l’altra grande innovazione alle porte è la guida autonoma. Come cambierà il modo di spostarci e quale sarà la ricaduta in termini di sostenibilità per le città?
Mentre l’elettrificazione è un processo ormai avviato e anche la mobilità in sharing fa già parte delle nostre città, la guida autonoma è ancora a uno stato iniziale ma che potrebbe avere gli impatti maggiori sulla mobilità del futuro. Innanzitutto, potrebbe dare una svolta fondamentale nella riduzione degli incidenti stradali, visto che oggi si stima che circa il 95% degli incidenti siano dovuti a errori umani. Allo stesso tempo, agevolerebbe la mobilità autonoma di molte persone disabili, di anziani o anche giovani che non hanno ancora un’età sufficiente per guidare. Infine, agevolerebbe la mobilità in sharing, con il riposizionamento autonomo dei veicoli nei punti a maggior domanda.
La sicurezza del trasporto è un elemento che considerate nell’ambito della sostenibilità?
È un elemento per noi fondamentale nel misurare la sostenibilità. La sicurezza è intrinseca nel motto aziendale di Pirelli lanciato 25 anni fa: “La potenza è nulla senza controllo”. Questo si riflette in tutte le attività aziendali, sia sul prodotto, dove vengono fissati target specifici, sia sulle policy di mobility rivolte ai propri dipendenti, sia supportando iniziative a livello globale e locale. Pirelli è stata, per esempio, tra le prime società a supportare – sia finanziariamente che aderendo alle iniziative proposte – il Fondo per la Sicurezza Stradale delle Nazioni Unite che promuove progetti sulla sicurezza stradale in tutto il mondo e soprattutto nelle zone dove il rischio è maggiore, ossia nei paesi in via di sviluppo.
E per trovare soluzioni condivise di mobilità sostenibile quali sono i vostri interlocutori?
Esistono diversi contesti di collaborazione. Quello più stretto coinvolge i clienti, car maker in primis, perfettamente consapevoli di quanto sia importante un continuo scambio di informazioni per far sì che il pneumatico consenta l’ottimizzazione di tutte le performance del veicolo anche in termini di sostenibilità.
Sul piano globale, Pirelli è da tempo membro del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), un’organizzazione che si pone l’obiettivo di sviluppare progetti sostenibili con aziende provenienti da contesti e filiere diverse, attraverso il confronto diretto su temi attinenti alla sostenibilità. In questo ambito sono stati portati avanti e sono ancora in corso diversi progetti di mobilità sostenibile, soprattutto in ambito urbano.
A livello locale, invece, i nostri interlocutori sono le aziende limitrofe e le municipalità. Un esempio di collaborazione locale portato avanti da Pirelli è l’istituzione del tavolo permanente informale tra i mobility manager delle aziende e dell’Università di Milano Bicocca, che ha l’obiettivo di condividere le soluzioni e le iniziative di mobilità sostenibile e di proporsi come interfaccia unico nei confronti dell’amministrazione comunale) e delle società di trasporto pubbliche e private della zona.
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30/10/23
ESG NEWS