L’omissione di soccorso può comportare conseguenze legali per il conducente responsabile. Cosa cambia dal reato di fuga
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Il Codice della strada in vigore impone una rigorosa disciplina ai conducenti coinvolti in incidenti stradali in cui sono presenti feriti. Anche in riferimento all’omissione di soccorso e al reato di fuga. I conducenti hanno l’obbligo di fermarsi immediatamente e di non allontanarsi dal luogo dell’incidente. Questa disposizione non solo implica l’obbligo di prestare soccorso alle vittime coinvolte nel sinistro. Ma anche di mettersi a disposizione delle autorità di polizia per consentire l’esecuzione dei rilievi e delle identificazioni necessarie. La violazione di questo dovere è sanzionata sulla base di due reati: la fuga dal luogo dell’incidente e l’omissione di soccorso. Il contrasto al primo reato mira a prevenire che i responsabili dell’incidente possano sfuggire alle indagini o evitare di essere rintracciati dalle forze dell’ordine. Il secondo a garantire assistenza alle persone coinvolte nell’incidente che si trovano in una situazione di pericolo per la loro incolumità fisica. L’omissione di soccorso può comportare conseguenze legali per il conducente responsabile. Ecco tutti i dettagli.
OMISSIONE DI SOCCORSO E FUGA, COSA NON FARE IN CASO DI INCIDENTE
L’articolo 189 del Codice della strada detta le disposizioni sul comportamento dei conducenti in caso di incidente stradale e fa riferimento all’omissione di soccorso. Il guidatore coinvolto in un sinistro deve fermarsi immediatamente per l’identificazione e per fornire le informazioni relative alla propria polizza assicurativa. Ed è tenuto a prestare assistenza a qualsiasi persona che potrebbe aver subito danni fisici a causa dell’incidente. Questo obbligo non si applica solamente ai conducenti di veicoli a motore ma include anche i pedoni il cui comportamento ha contribuito all’incidente. Nel caso in cui il sinistro non provochi feriti e i danni si limitino ai veicoli coinvolti, il conducente può essere soggetto a una sanzione amministrativa da 302 a 1208 euro se decide di allontanarsi dal luogo senza fornire i dati richiesti. Ma se nell’incidente sono coinvolti feriti e il conducente decide di allontanarsi prima dell’arrivo delle autorità, questa azione è considerata una fuga, configurando un reato. In questo caso, la pena prevista va dalla reclusione da 6 mesi a 3 anni e comporta la sospensione della patente da 1 a 3 anni. Se il conducente è consapevole che i feriti necessitano di cure immediate, ha l’obbligo non solo di rimanere sul luogo dell’incidente ma anche di chiamare le autorità competenti. La violazione di questa disposizione costituisce il reato di omissione di soccorso, punibile con la reclusione da 1 a 3 anni e la sospensione della patente di guida da 1 anno e 6 mesi fino a un massimo di 5 anni.
OMISSIONE DI SOCCORSO E REATO DI FUGA: COSA CAMBIA
Il Codice della Strada contempla due distinti reati legati agli incidenti stradali: il reato di fuga e l’omissione di soccorso. Il primo mira a evitare che le persone coinvolte nell’incidente rimangano sconosciute, rendendo così possibile l’istruttoria per il risarcimento dei danni. La permanenza dei veicoli coinvolti nell’incidente sulla scena del sinistro fino all’arrivo delle autorità consente anche una ricostruzione della dinamica dell’incidente attraverso la rilevazione delle posizioni dei veicoli coinvolti nello scontro. Al contrario, il reato di omissione di soccorso è focalizzato sulla tutela delle persone che si trovano in uno stato di bisogno effettivo a seguito dell’incidente e non ha un impatto diretto sulla procedura di risarcimento. Affinché sussista la responsabilità penale, è necessario che l’incidente stradale abbia causato danni alle persone coinvolte. Se l’incidente causa solo danni materiali, l’obbligo di fermarsi per fornire i dati relativi all’assicurazione e alla patente è comunque presente. Ma la violazione di tale norma è punibile solo con sanzioni di natura amministrativa.
L’IMPORTANTE SENTENZA DELLA CASSAZIONE SULL’OMISSIONE DI SOCCORSO
La Cassazione, con la sentenza 33988 del 2023, ha assolto dal reato di omissione di soccorso un automobilista che si era allontanato dal luogo dell’incidente. Aveva sì verificato le condizioni delle persone coinvolte ma senza chiamare i mezzi di soccorso. A suo dire non era infatti necessario l’arrivo di un’ambulanza. I giudici della Suprema Corte hanno così precisato cos’è il reato di omissione di soccorso. Nel caso dell’omissione di soccorso è necessario che sorga un pericolo per l’integrità fisica delle persone coinvolte nell’incidente, almeno dal punto di vista del dolo eventuale. Quest’ultimo si configura quando l’agente, consapevole che dall’incidente possano derivare danni alle persone bisognose di soccorso, non adempie all’obbligo di prestare assistenza ai feriti. Il reato di omissione di soccorso richiede quindi che il bisogno di assistenza delle persone ferite sia effettivo. Pertanto, il reato non è configurabile in assenza di lesioni, morte o quando altri abbiano già prestato soccorso in modo tale da renderlo non necessario, utile o efficace.
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21/9/23
SICURAUTO.IT