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Durante l’esodo estivo si mettono in viaggio milioni di italiani, che attraversano la penisola. Cosa accadrebbe se tutti guidassero elettrico? Le vacanze dell’italiano medio non potrebbero più esistere, perché sarebbe del tutto impossibile garantire il rifornimento per tutti
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Come ogni anno, gli italiani si preparano ad andare in vacanza, e lo fanno per la maggior parte in auto. Ma cosa accadrebbe alla rete viaria se i mezzi utilizzati fossero in prevalenza elettrici?
Secondo il calendario di Autostrade per l’Italia, sabato 5 agosto sarà il giorno più intenso con 20 milioni di viaggiatori sulle arterie Aspi (oltre 3 mila km, più della metà della rete italiana a pedaggio).
LA RICARICA ELETTRICA IN AUTOSTRADA
Se consideriamo che fino a pochissimi anni fa la ricarica in autostrada in Italia era impossibile sono stati fatti sicuramente dei passi avanti.
A luglio 2023, ci sono 74 stazioni di ricarica Free To X attive sulla rete ASPI e ne mancano 26 per il completamento dei lavori. In ognuna delle 100 stazioni, da nord a sud, saranno installati da 4 a 8 punti di ricarica multi-client e una volta completato il piano di installazione la distanza media tra un’area di ricarica e l’altra sarà di circa 50 km.
Come riporta “La mappa delle colonnine di ricarica in autostrada: il report 2023” di InsideEVs sono 595 gli stalli sulle autostrade italiane già pronti per la ricarica o predisposti ad accoglierla. Alcuni, pur potendo rifornire una sola vettura alla volta, contano due connettori con potenze diverse, per un totale di 682 punti di ricarica.
Di questi stalli, 406 sono HPC, High power charger, cioè da 100 kW in su: le colonnine più potenti e le uniche che consentono una ricarica effettivamente compatibile con i tempi di viaggio.
QUANTE AUTO SAREBBE POSSIBILE RICARICARE?
Il cosiddetto “esodo estivo” comprende tratte che non sono genericamente percorribili con un solo “pieno” di elettrico, se consideriamo un’autonomia di circa 400 Km (ottimistica, dato il caldo e la necessità di aria condizionata). Sarebbe quindi necessario ricaricare l’auto per arrivare a destinazione.
Ma come potrebbe la rete stradale supportare la necessità di una ricarica di massa dell’auto elettrica? Semplicemente non può.
Facciamo un rapido calcolo dei tempi necessari per ricaricare:
- Per una ricarica HPC ad alta potenza calcoliamo 20 minuti, come riportato da free2x.
- Per una ricarica veloce (con potenza compresa tra 7,4 e 22 kW) calcoliamo 2 ore, come riportato da Enel X. (Per una ricarica domestica con una potenza media di 3 kW ne servirebbero 8)
Ora, vediamo quante auto sarebbe possibile ricaricare in un giorno sulla rete autostradale italiana (682 punti di ricarica di cui 406 con HPC)
- Consideriamo che ogni punto di ricarica Hpc ricarichi 3 auto all’ora (72 al giorno):
72X406=29.232 - Consideriamo che ogni punto di ricarica fast ricarichi 0.5 auto all’ora (12 al giorno)
12X276=3.312
Si tratterebbe di 32.544 auto ricaricate nella migliore (e impossibile) delle ipotesi. Impossibile perché la maggior parte dei punti di ricarica sono in Lombardia e, prevedendo viaggi verso sud sulle autostrade A1 Milano-Napoli e A14 Bologna-Taranto, i posti dove ricaricare sarebbero ancora meno.
Ma anche nella migliore delle ipotesi, se i 20 milioni di auto impegnate nell’esodo estivo fossero elettriche, se ne potrebbe ricaricare in autostrada lo 0.16%.
In conclusione, si creerebbero code lunghissime per ricaricare e sarebbe necessario uscire dalle autostrade per riuscire a farlo. Bisognerebbe ripensare completamente il modo degli italiani di andare in vacanza.
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24/07/23
fonte: FLEET magazine