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L’Italia ha ottenuto 20 punti, su un punteggio massimo di 40, in termini di maturità di mobilità: rispetto allo scorso anno poco o nulla è cambiato. Il mondo della mobilità, invece, sta cambiando velocemente
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Mobility Maturity Map 2023 è una “guida” al panorama internazionale della mobilità, redatta dallo Smart Mobility Institute di Fleet Europe in collaborazione con Deloitte e Willis Towers Watson, infatti dà un giudizio sulla mobilità di Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna.
Qui potete trovare i risultati dell’anno scorso (spoiler: l’Italia non ha fatto passi da gigante, resta sempre appena sufficiente).
Con il 24%, il settore dei trasporti è nella top list dei produttori di emissioni di CO2 a livello mondiale, la mobilità pulita e alternativa offre opportunità reali di cambiamento. Per questo la Mobility Maturity Map mira a sensibilizzare e promuovere un cambiamento comportamentale, favorendo la mobilità sostenibile, il trasporto pubblico e altre soluzioni di mobilità più pulite.
Come sta cambiando la mobilità
Già oggi vediamo che il modo in cui le persone vanno da un punto A ad un punto B sta cambiando. Anche per questo, sostenibilità economica, riduzione delle emissioni ed efficienza sono in cima all’agenza delle aziende, specie di quelle con grandi flotte. Già oggi, quindi, stiamo vivendo un’epoca di passaggio:
- sta cambiando la percezione delle automobili (secondo la società di analisi Kantar, le auto rappresentano attualmente il 51% della mobilità nelle grandi città di tutto il mondo ed è probabile solo un leggero calo (al 46%) entro il 2030);
- c’è una crescente popolarità del trasporto condiviso (le autovetture vengono utilizzate solo per il 4% del tempo (1 ora al giorno), rendendo il possesso di un’auto tutt’altro che conveniente);
- diffusione della micromobilità (la stessa Kantar prevede che il traffico di biciclette nelle principali città del mondo aumenterà del 18% entro il 2030);
- il trasporto pubblico sarà sempre più la spina dorsale della mobilità urbana, abbracciando la mobilità condivisa e su richiesta.
Su questi punti principali dovranno basarsi i Fleet e Mobility Manager per cambiare l’ecosistema della mobilità aziendali, solo così potranno affrontare la transizione verso la mobilità alternativa in modo strategico, impegnarsi in un dialogo informato con i vari stakeholder e dare la priorità ai mercati profittevoli.
La mobilità dell’Italia è più o meno “matura”
L’Italia ha ottenuto 20 punti, su un punteggio massimo di 40, in termini di maturità di mobilità: ha infatti nove grandi città di oltre 500.000 abitanti e Genova con la più alta densità di popolazione (6.950 abitanti per km2) in Europa (quindi 6 punti su 6 nel KPI relativo ai fattori demografici).
A questi si aggiungono altri 6 punti su un massimo di 14 (sotto la sufficienza) per quello che riguarda le esigenze aziendali: il 64% delle aziende intende infatti rivedere le proprie politiche nel corso del prossimo anno, dal momento che il 48% ha una chiara necessità di implementare misure ambientali sostenibili, nonostante ciò la flessibilità è un “plus” solo per il 20% delle aziende intervistate. . . .
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14/06/23, FLEET Magazine