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Attraverso la pirolisi dalla gomma riciclata è possibile ottenere oli e carbon black, utilizzati per nuovi pneumatici, ma anche (dopo averla ripulita dai metalli) isolanti acustici
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Nel sistema dell’economia circolare ogni cosa è importante. Lo sono anche gli pneumatici fuori uso, il cui smaltimento e riutilizzo offre grandissime opportunità. Soprattutto perché le quantità sono grandi (tanto che il mercato non riesce ad assorbirli) e la valorizzazione degli scarti delle nostre gomme vecchie è un settore è in espansione.
Quanti pneumatici fuori uso abbiamo
Per capire il quantitativo che circola in Europa basti pensare che granulo di gomma riciclata prodotto dagli pneumatici esausti è impiegato in circa 5 mila impianti sportivi in Italia (è quello che viene utilizzato per i campetti, ne avevamo già parlato qui) e il mercato degli pneumatici fuori uso ne assorbe nel Vecchio Continente circa il 40%.
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COSA CI POSSIAMO FARE
Una volta riciclata, la gomma degli pneumatici può diventare materia prima per la costruzione delle strade (che scarseggiava qualche mese fa, durante la crisi delle materie da costruzione causata dalla guerra in Ucraina) o – come detto sopra – i campetti.
Non solo, attraverso la pirolisi dalla gomma riciclata è possibile ottenere oli e carbon black che possono essere riutilizzati nella produzione di pneumatici nuovi, ma non solo: una volta ripulita dai metalli con la gomma si possono produrre anche isolanti acustici.
Lo chiede Bruxelles
Anche Bruxelles guarda alle nostre gomme: nei prossimi mesi potrebbe essere votata definitivamente una restrizione che – se approvata – da qui a 8 anni non permetterà l’impiego del granulo di gomma riciclata da 0,5 mm nelle pavimentazioni sportive in erba sintetica (la “sabbiolina” di gomma del campo da calcetto, per intenderci).
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07/06/2023
fonte: FLEET Magazine