Tuning elettrico? Per adesso non se ne parla proprio – Tutto auto web di Giuliano Latuga

Le prestazioni di un’auto a batteria influiscono sull’autonomia in materia più drastica rispetto a quanto avviene sulle vetture con motori termici. E così chi vuole andare forte non può anche andare lontano. Si apre quindi un dibattito sul tuning elettrico. Avrà un futuro? E quale?

LE SPORTIVE ELETTRICHE. L’elettrificazione procede sempre più spedita e, dopo i modelli di volume, si sono affacciate sul mercato anche le sportive elettriche. L’offerta è ancora ridotta, ma dopo la Porsche Taycan e la “cugina” Audi Audi e-tron GT, negli ultimi mesi sono state presentate le Maserati GranTurismo Folgore e Grecale Folgore, l’Alpine A290 (per ora solo come concept) e sta arrivando sul mercato l’Abarth 500e. Proprio riguardo a quest’ultima, la Casa dello Scorpione ha raccontato in modo dettagliato come è arrivata a definire il suono di questo modello attraverso il Sound System Generator.

PERCHÉ CI VUOLE ORECCHIO. Lo sviluppo di questo sistema ha richiesto oltre 6000 ore di lavoro. “Per ottenere una resa sonora più vicina possibile a quella originale – spiegano all’Abarth – il suono del motore a benzina Abarth è stato registrato durante tutte le diverse fasi dell’esperienza di guida, così ‘il generatore di suoni’ replica la voce dello scarico Record Monza, mantenendo la timbrica tipica dei modelli termici”. Insomma: benché l’elettrico sia il motore del futuro, per emozionare gli appassionati deve replicare i rumori del motore del passato, almeno per ora.

COSA NON CAMBIA. Questo paradosso lascia spazio per un’altra riflessione, che non riguarda direttamente le Case auto, ma quello che accadrà ai loro prodotti una volta lasciate le concessionarie: ci sarà un futuro per il tuning elettrico? Per realizzare kit estetici o aerodinamici, modificare gli assetti e intervenire su tutto ciò che concerne l’abitacolo, probabilmente cambierà poco e, al massimo, ci sarà qualche adeguamento.

LA RICERCA DELLE PRESTAZIONI. Quello che dovrà cambiare per forza, invece, è l’approccio di chi punterà all’incremento le prestazioni. Qui il discorso si fa complicato. Per i tuner attuali che lavorano sui motori termici, il problema del consumo è del tutto marginale, sia che si debba ritoccare una centralina per guadagnare una ventina di CV, sia che si intervenga in modo radicale, magari con lo “swap” di un V8 al posto di un 4 cilindri in linea. La “sete” di un motore a benzina o a gasolio, per chi vuole elaborare la propria auto per andare più forte, ha poca importanza. Pazienza se dovrà rifornirsi più spesso: è “solo” una questione di soldi.

IL PROBLEMA DEI CONSUMI. Con il tuning elettrico, invece, tutto questo non è possibile. Aumentare la potenza di un motore elettrico è semplicissimo… se si dispone dell’energia sufficiente, Il problema è la capacità degli accumulatori. Lo dimostra la stessa Abarth, che per dare alla sua 500e solo 19 CV in più rispetto alla Fiat 500 elettrica originale, ha perso la bellezza di 70 km di autonomia. Il motivo? La batteria dei due modelli è la stessa, perché per modificarla sarebbe stato necessario rifare l’auto da capo, oltre ad appesantirla molto. I consumi, infatti, salgono vertiginosamente quando si cercano le prestazioni e le conseguenze di un’autonomia ridotta sono ancora meno sopportabili a causa dei tempi di ricarica lunghi. Non è un caso se la maggior parte dei costruttori deve limitare la velocità massima di modelli elettrici più prestazionali anche se le potenze in gioco permetterebbero ben altro. Gli esempi sono tanti: la Ford Mustang Mach-e GT, nonostante abbia 487 CV, non va oltre i 200 all’ore e la Kia EV6 GT arriva “solo” a 260 nonostante abbia quasi 600 CV (585, per essere precisi).

NESSUNO CI HA ANCORA PROVATO DAVVERO. Quindi esisterà un tuning elettrico in prospettiva? La domanda, per ora, resta in sospeso. Anche perché nessuno dei preparatori più famosi – neppure quelli più preparati e “cari” che operano in Germania – si è ancora cimentato seriamente in trasformazioni di questo genere. Dopotutto le auto a batterie sono una realtà ancora piccola, almeno in Italia, e il cliente odierno di un’auto a “emissioni zero” non è sensibile al richiamo perverso dell’elaborazione. Ma quando la quantità di vetture elettriche circolanti diventerà importante, si riaccenderanno i focolai di passione per il tuning e allora si capirà a quanta autonomia saranno disposti a rinunciare gli automobilisti interessati all’argomento in cambio dell’aumento delle prestazioni.

23/05/2023

fonte: Veloce

https://www.veloce.it/news/tuning-elettrico-per-adesso-non-se-ne-parla-proprio-61810

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