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Le colonnine di ricarica: in UE crescono meno delle auto elettriche e non è un bel segnale, nonostante il massiccio sostegno pubblico
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Nei Paesi dell’UE e nel Regno Unito le colonnine di ricarica pubbliche crescono meno delle auto elettrificate (+31% di crescita media annua dal 2016 al 2022 contro il +50% delle auto) e non è un aspetto positivo, visto che la Commissione europea raccomanda un rapporto di 10 a 1 per assicurare un adeguato servizio di ricarica, livello attualmente non ancora raggiunto. Questo e altri dati sono contenuti nel rapporto “Competition analysis of the electric vehicle recharging market across the EU27 + the UK”, realizzato da CRA’s Energy and Competition Practices per conto della Commissione UE, che si concentra in particolare sul sostegno pubblico all’industria della mobilità elettrica e su come questo abbia finora influenzato la crescita del mercato.
COLONNINE DI RICARICA E AUTO ELETTRIFICATE: IL RAPPORTO NUMERICO NON È OTTIMALE
La rapida crescita dei veicoli elettrici è essenziale se si vogliono raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. In quest’ambito la diffusione delle infrastrutture di ricarica pubbliche è ritenuta fondamentale. Tuttavia, al 2022, il rapporto tra numero di auto elettrificate circolanti (BEV + PHEV) e numero di punti di ricarica non è adeguato: come detto, la Commissione europea ha stimato in 10 a 1 il rapporto ottimale, ma adesso siamo 11,3 a 1 (cioè per ogni punto di ricarica ci sono 11,3 vetture elettriche e plug-in, troppe). A fronte di 5.010.000 veicoli elettrificati in Europa + UK, i punti di ricarica pubblici sono fermi a 442.000 circa. E pensare che nel 2016, all’inizio della rilevazione, il rapporto era di 4,9 a 1. Poi però le auto elettrificate sono cresciute con una media annua del +50% e le colonnine solo del +31%. Le tabelle in basso sono abbastanza esplicative (CAGR sta per Compound annual growth rate, tasso di crescita annuale composto).
QUANTO PESA IL SOSTEGNO STATALE SULLA DIFFUSIONE DELLE COLONNINE?
Tralasciando la diversa diffusione della mobilità elettrica tra i vari Paesi UE + UK, appare chiaro che bisogna dare una decisa sterzata sull’implementazione di nuove colonnine di ricarica pubbliche. E qui entra in ballo il peso del sostegno statale per la realizzazione di nuove infrastrutture, oggi predominante, e l’importanza di avere anche un forte contributo privato.
A questo proposito il rapporto stilato per la Commissione europea (scarica qui la versione integrale in inglese) ha riscontrato, pur con alcune differenze, una decisa correlazione tra sostegno pubblico e rapida diffusione dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrificati. Infatti i Paesi con una diffusione ridotta della mobilità elettrica sono quelli che hanno ricevuto un minor sostegno pubblico, mentre quelli con un elevato livello di sviluppo hanno goduto di notevoli contributi statali in termini di disponibilità ed entità dei finanziamenti. Tuttavia, la correlazione non è perfetta perché ci sono diverse eccezioni di Paesi poco supportati che hanno raggiunto un elevato livello di sviluppo, e viceversa. La seguente tabella chiarisce molto bene.
Il rapporto UE sottolinea infatti che nello sviluppo di un determinato mercato, in questo caso quello della mobilità elettrica, possono intervenire altri altri fattori come il PIL pro capite e la densità della popolazione. Detto questo non è comunque sbagliato confermare l’esistenza di una correlazione sufficientemente forte tra sostegno pubblico ed espansione dei veicoli elettrici. Si pensi, per esempio, ai fondi del PNRR, quindi di derivazione europea, che l’Italia sta usando per la realizzazione di migliaia di colonnine sulle superstrade e nei centri urbani.
COLONNINE DI RICARICHE: IL SOSTEGNO PUBBLICO, FONDAMENTALE, NON DEVE SOFFOCARE L’INIZIATIVA PRIVATA
C’è però un rovescio della medaglia. Il sostegno pubblico rischia di soffocare l’iniziativa privata in un mercato potenzialmente così ricco come quella delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrificati. Insomma, troppo fondi pubblici possono ostacolare l’eventuale concorrenza di soggetti privati, che sarebbe invece importantissima nell’ottica di una maggiore espansione (e per ridurre i costi). Non a caso alcuni mercati con importanti stakeholder finanziati dallo Stato sono diventati più competitivi grazie alla crescita degli operatori privati. Secondo il rapporto, comunque, si tratta di un problema che si risolverà col tempo, quasi in modo naturale: oggi la mobilità elettrica è ancora nelle sue fasi iniziali, ma col passare degli anni la crescente diffusione delle auto a batteria richiederà l’installazione di sempre più punti di ricarica pubblici, aprendo il settore a una maggiore concorrenza.
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18/05/2023
fonte: sicurauto.it