Toyota passa da costruttore di auto ad azienda di mobilità, puntando su elettrico e plug-in da 200 km di autonomia e lo sviluppo di e-fuel
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A pochi giorni dal cambio al vertice, con il passaggio di consegne da Akio Toyoda a Koji Sato (annunciato il 13 gennaio e avvenuto il 1° aprile), Toyota si appresta a cambiare in maniera drastica. Una rivoluzione che porterà il colosso giapponese a diventare una mobility company, un’azienda di soluzioni per la mobilità. Non più solo auto quindi, anche se – come sottolineato da Sato – rimarrà al centro. Un concetto espresso fin da subito con la frase “Voglio essere il presidente del fare le auto”.
Ciò che è emerso dalla conferenza stampa è come le auto non saranno più un fine ma un mezzo per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050, aggiornando le fabbriche e utilizzando differenti soluzioni per l’elettrificazione. Ci sarà anche tanto elettrico, ma ibrido – full e plug-in – giocheranno ancora un ruolo importante nei prossimi anni.
Elettrificazione, intelligenza, diversificazione
Sono questi i tre pilastri sui quali poggerà la trasformazione di Toyota, pronta a lanciare nuovi modelli con differenti tipologie di alimentazione, tutti uniti da software sempre più evoluti. Ma andiamo con ordine.
Elettrificazione
Prima di tutto l’annuncio più importante riguarda l’arrivo di 10 nuove Toyota elettriche entro il 2026. Modelli a batteria che copriranno differenti fasce di mercato, da pick-up a classiche compatte passando per berline (come la bZ3 da poco commercializzata in Cina e classici SUV. Non bisogna però pensare che sotto la guida di Sato Toyota abbia cambiato completamente idea sull’elettrico. Durante la presentazione infatti il presidente del colosso giapponese ha ribadito la fede in un approccio multi energia.
Toyota BZ3
Ecco quindi che l’ibrido non scomparirà, né in versione full hybrid né con powertrain plug-in. Per questi l’obiettivo è quello di arrivare ad avere un’autonomia di 200 km in modalità elettrica “Così le PHEV diventeranno di fatto delle BEV più pratiche” ha commentato Hiroki Nakajima, vice presidente esecutivo.
Continuerà anche la ricerca sull’idrogeno, focalizzandosi maggiormente su camion e veicoli commerciali. Addio alla Mirai dunque? Di ufficiale non è stato detto nulla, ma la sensazione è che la berlina fuel cell potrebbe non avere un’erede.
Infine i carburanti alternativi, vale a dire e-fuel e biocarburanti. Da luglio 2022 Toyota fa parte, in veste di co-fondatrice, della “Research Association of Biomass Innovation for Next Generation Automobile Fuels”, il cui obiettivo è quello di creare carburanti meno inquinanti e più efficienti. Per il colosso giapponese è una strada percorribile, sviluppandola specialmente grazie al motorsport.
A tal proposito durante la sessione di domande e risposte Sato ha commentato l’apertura dell’Unione Europea nei confronti degli e-fuel. Una scelta che segue un approccio realistico secondo il manager giapponese, ma bisogna anche considerare che il processo di produzione deve ancora affrontare numerose sfide. Bisogna quindi sviluppare tecnologie ad hoc, che permettano di poter continuare a considerare gli e-fuel come un’opzione realistica.
Intelligenza
Il futuro delle auto non è solo nella decarbonizzazione. Anche il software – sviluppato internamente e chiamato Arene OS – giocherà un ruolo fondamentale nel mondo della mobilità, per connettere i veicoli tra di loro e con le infrastrutture che li circondano. Ma non solo: aggiornamenti over the air per sistemi di infotainment, per la gestione delle batterie, per la guida autonoma la tecnologia Vehicle-2-Grid e molto altro.
Tecnologie all’avanguardia che avranno in Woven City – la città del futuro di Toyota, sita alle pendici del monte Fuji – il proprio centro nevralgico.
Woven City
Diversificazione
Il fulcro della trasformazione di Toyota da costruttore di auto ad azienda di mobilità. Una diversificazione di propulsione, servizi e modelli. Questi ultimi da ideare a seconda dei mercati di riferimento, puntando sia su stili differenti sia su varie tipologie di motorizzazione. Guardando anche oltre le classiche strade. Durante la presentazione infatti è stato mostrato un VTOL (acronimo di Vertical Take-Off and Landing, velivolo a decollo e atterraggio verticali), per una mobilità urbana via aria.
Una mobilità basata anche sul riciclo, a creare un circolo virtuoso per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.
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07/04/2023
fonte: Motor1.com
https://it.motor1.com/news/661275/toyota-trasformazione-auto-piani-futuro/