Sul futuro dell’auto e dell’inquinamento l’Europa ha fatto un gran pasticcio
Immaginate di arrivare alla pompa di benzina, fare il pieno e andarvene senza fermarvi a pagare. Con l’auto elettrica si potrà presto fare grazie allo standard Plug&Charge che permette alle colonnine di ricarica di riconoscere veicolo e utente. Sarà così possibile dire addio al mare di app e tessere di oggi
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Chi ha già sperimentato la ricarica di un’auto elettrica, sa che l’operazione può risultare ancora macchinosa. A differenza di un normale rifornimento di benzina, in cui basta seguire le operazioni della cassa automatica, se non addirittura farsi “servire” dall’addetto alla pompa, la quasi totalità delle colonnine richiede che l’utente si sia già registrato su una piattaforma e che sia dotato di un’applicazione per smartphone o una tessera compatibile con quella particolare stazione di ricarica. Operatori diversi richiedono app e tessere diverse, e nonostante il roaming che rende interoperabili le reti di ricarica tra diversi network riduca notevolmente l’esigenza di avere più account, c’è sempre una colonnina che sfugge alla regola. I modi più comuni per avviare una ricarica sono: l’utilizzo di un’app per smartphone, di una scheda con chip RFID oppure fotografare sempre con un smartphone un QR code che indirizzerà verso una pagina per il pagamento o un’altra app.
Presto, però, questi tre metodi potrebbero diventare obsoleti. Il merito è dello standard Plug & Charge, che si pone proprio l’obiettivo di rendere la ricarica di un’auto elettrica il più semplice possibile, tanto da diventare completamente trasparente all’utente: si attacca il cavo alla colonnina, la ricarica parte e il pagamento avviene in automatico. Tutte le operazioni di “riconoscimento” dell’auto – e quindi dell’utente – saranno effettuate in autonomia da auto e colonnina che dialogheranno tra loro al momento del collegamento del cavo. E grazie al riconoscimento dell’auto e dell’utente, anche il pagamento diventa automatico. Da sottolineare che il Plug & Charge, quando abilitato, funziona su tutti i tipi di colonnina. Sia le colonnine per la ricarica in alternata, quelle da 22 kW, che le colonnine in corrente continua possono dunque offrire la funzionalità Plug & Charge.
Il Plug & Charge è gestito dal consorzio CharIn: ci sono quasi tutti i più importanti produttori di autoveicoli
Dal punto di vista normativo, il Plug & Charge è parte dello standard ISO 15118 che definisce un’interfaccia di comunicazione tra auto e rete elettrica. L’implementazione di questo standard, sia da parte del costruttore dell’auto che del produttore della colonnina, rende possibile il riconoscimento “al volo” dell’auto e dell’utente ad essa associato, rendendo così molto più semplice il processo di ricarica. Dal punto di vista della gestione, invece, la tecnologia Plug & Charge è gestita dal consorzio CharIn, associazione che rappresenta 280 aziende impegnate a promuovere la mobilità elettrica e gli standard di interoperabilità a livello europeo. Fra i soci dell’associazione, quasi tutti i nomi più importanti fra i produttori di auto: fanno parte del consorzio CharIn Audi, Bmw, Porsche, Tesla, Hyundai, Volvo, Subaru, Volkswagen, Opel, Stellantis, Infineon, Mercedes, Nissan, Jaguar, Iveco, Lotus, Ford, Honda e Scania.
Nonostante l’appartenenza al consorzio, però, ogni produttore sta seguendo una propria strada in tema di Plug & Charge: apripista in questo settore è stata Porsche (gruppo Volkswagen) con la Taycan. Gruppo Volkswagen molto attivo in tema di Plug & Charge: tutti i veicoli che presentano la versione SW 3.1 o superiore sono già predisposti di fabbrica per la funzione Plug & Charge, compreso il recente restyling della ID.3.
Restando in Germania, Mercedes ha recentemente aggiunto la funzionalità Plug & Charge a Classe C e Classe S, anche in versione ibrida. A questi modelli si aggiungono anche EQS, EQE e GLC. BMW ha annunciato, a settembre 2022, che integrerà la funzionalità Plug & Charge su un gran numero di modelli. Non ha ancora fornito una lista, però, dei modelli interessati.
Fra gli altri modelli che integrano la funzione possiamo citare la Skoda Enyaq, la famiglia e-Tron di Audi, la Ford Mustang Mach-E e la Kia EV6. Molto più confusa la situazione in casa Stellantis e Renault: entrambi i gruppi fanno parte del consorzio CharIn, ma non registriamo nessun annuncio sulla funzionalità Plug & Charge. Niente nemmeno per ciò che riguarda Toyota, con il primo produttore al mondo che non fa parte nemmeno del consorzio CharIn.
Anche la rete di ricarica deve supportare il Plug & Charge: Ionity lo fa già da tempo, presto lo supporterà anche Ewiva
Come detto in precedenza, oltre all’auto anche la colonnina deve supportare l’opzione Plug & Charge. Anche in questo caso, la lista di aziende che fanno parte del consorzio CharIn è molto lunga: oltre a Ionity, abbiamo infatti ABB, Allego, Alpitronic, Enel X Way, Edf, EvBox, Wallbox, Gewiss, Tritum, Ingeteam, Keba, Kempower, Mennekes, Webasto, Scame Parre, Electrify America, Phoenix Contact ed Eko Energetika.
Con il Plug & Charge di Ionity basta attaccare l’auto alla spina. Stop alle autenticazioni e alle app mobili per la ricarica
Le aziende impegnate nel business della ricarica, come i produttori di auto, procedono però in ordine sparso: già da un anno e mezzo, ad esempio, la rete di punti di ricarica Ionity offre il servizio Plug & Charge in Europa. L’azienda, nata nel 2017 dalla collaborazione tra le case automobilistiche Bmw Group, Ford Motor Company, Hyundai Motor Group, Mercedes Benz e Volkswagen Group, conta già di 1.900 punti di ricarica in Europa. L’obiettivo, entro il 2025, è quello di arrivare a 7.000. Inoltre, tutte le colonnine che fanno parte del network WeCharge di Volkswagen sono abilitate al Plug & Charge.
Nasce Ewiva, la rete di ricarica fino a 350 kW di Volkswagen ed Enel X Way
Enel X Way, che insieme a Volkswagen ha creato il brand Ewiva, è al lavoro sull’integrazione della funzionalità Plug & Charge. Quella di Ewiva sarà, entro il 2025, una delle più grandi di ricarica ad alta potenza in Italia, con 3.000 punti dislocati in 800 località del Belpaese. All’estero, Electrify America ha già attivato la funzione Plug & Charge su tutte le colonnine della sua rete di ricarica.
In principio fu Tesla: l’azienda americana supporta una sua versione di Plug & Charge già dal 2012
Doverosa chiusura dedicata all’azienda che, ancora una volta, si è dimostrata l’antesignana della mobilità elettrica. Parliamo di Tesla, che integra un suo sistema proprietario – molto simile al Plug & Charge – sin dal 2012. Proprio come detto finora, ad un cliente Tesla basta infatti semplicemente collegare la vettura ad un Supercharger per far partire le operazioni di ricarica, con addebito automatico del costo sul proprio account.
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… continua:
mar/23, DMove.it
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