Guida autonoma, sedili hi-tech e connessioni internet solo solo alcune delle soluzione che nei prossimi anni potrebbero rivoluzionare gli abitacoli dei nostri veicoli
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Nel corso degli anni gli abitacoli delle auto sono cambiati in maniera quasi parallela con il loro design esterno. Negli ultimi decenni negli interni delle nostre auto è passata una quantità a dir poco incredibile di materiali (legno, pelle, alcantara, plastica, ecc.) e di accessori (dal cambio al volante a quello automatico, passando per i sedili massaggianti, gli alzacristalli elettrici e gli accendisigari).
Rivoluzioni più o meno grandi che, in più di un secolo di storia, non hanno modificato di una virgola la funzione primaria degli abitacoli: guidare l’auto. Volante e pedali sono sempre stati una costante nella storia dei veicoli a motore. Un perpetua presenza che in un prossimo futuro potrebbe scomparire a causa degli ultimi sviluppi della guida autonoma.
Nella nuova autonomous era verso cui l’automotive si sta dirigendo, i veicoli si guideranno da soli, basandosi su indicazioni che verranno date esclusivamente dai passeggeri.
Un nuovo modo di concepire la mobilità, in grado di cambiare come mai prima d’ora gli abitacoli dei nostri veicoli. Stravolgimenti che oltre alla sparizione della figura del “guidatore”, consentiranno la proliferazione di configurazioni flessibili e adattabili tanto al lavoro quanto allo svago.
Interni che cambiano in base alle nostre esigenze
Senza le limitazioni fisiche e meccaniche dovute all’installazione dei dispositivi di controllo della guida, i progettisti dei maggiori brand automobilistici, avranno una maggiore libertà nel ripensare gli abitacoli dei veicoli del futuro.
Uno dei primi brand a concepire queste new ideal cars è stata Volvo che già nel 2018 ha rilasciato i primi disegni della sua concept car 360c. La prima vettura a guida autonoma progettata dal brand svedese, incorpora il concetto di “spazio dinamico“.
L’abitacolo di questa vettura, secondo i progetti di Volvo, consentirà la massima adattabilità a qualsiasi richiesta dei suoi passeggeri.
La 360c sarà in grado di trasformarsi sia in un mini-ufficio per riunioni e meeting tra colleghi che in un’auto “da festa”: grazie al suo sistema di luci e musica sincronizzate, sarà infatti possibile fare dei veri e propri party all’interno dell’abitacolo nei quali si potrà anche consumare bevande alcoliche, dal momento che nessuno dei partecipanti dovrà guidare.
Volvo ha persino concepito una “sleep mode” grazie alla quale l’abitacolo della vettura può letteralmente trasformarsi in un letto su quattro ruote. Una serie di funzionalità che vengono attivate anche mentre il veicolo è in movimento.
Sedili smart
Una delle parti degli abitacoli che l’avvento della guida autonoma trasformerà maggiormente è quella dei sedili. Già in questi anni, le tecnologie al servizio di questa importantissima componente stanno facendo passi da gigante soprattutto per quanto riguarda l’aspetto del comfort.
Dätwyler, azienda svizzera specializzata nella produzione di componenti tecnici ed elettronici, sta sviluppando dei sedili per auto formati da polimeri attivi che, in maniera molto simile a un muscolo umano, cambiano la propria forma a seguito di uno stimolo elettrico. Le particelle, modificando la loro struttura, si adattano perfettamente alle forme del corpo del guidatore garantendo il massimo del comfort.
Una problematica a cui i futuri designer di vetture “autonome” dovranno affrontare è quella legata al mal d’auto. Sono moltissime le persone che soffrono infatti di cinetosi, una serie di disturbi fisici che colpiscono i passeggeri a bordo di un mezzo di trasporto. Una malattia causata dal disordine del centro dell’equilibrio che si intensifica mentre guardiamo oggetti fissi.
Il nostro corpo, pur percependo il movimento del veicolo, riceve uno stimolo contrastante causato dalla lettura di un libro o dalla visione di contenuti digitali su smartphone e computer. Tra i sintomi più comuni del mal d’auto ci sono mal di testa e nausea. I disturbi legati alla cinetosi non colpiscono i guidatori.
In un futuro dove gli automobilisti saranno destinati a scomparire, appare quindi evidente la necessità di soluzioni in grado di contrastare questo fenomeno. NHK, produttore giapponese di accessori per auto, ha sviluppato dei sedili con poggiatesta estesi che secondo l’azienda, riducono l’insorgenza della nausea di un terzo cullando e stabilizzando la testa dei passeggeri.
Guidare “senza mani e senza occhi”
Molto più contemporanee rispetto a quelle presentate da Volvo, sono le soluzioni denominate hands-off ed eyes-off. Si tratta di sistemi integrati in alcuni veicoli già in commercio che permettono al conducente di delegare totalmente la guida al veicolo. Tra le prime a presentare questo tipo di soluzione è stata Mercedes-Benz con il suo Drive Pilot, presentato nella primavera del 2022.
Questo sistema di guida assistita di livello 3 installato negli abitacoli degli ultimi modelli della casa di Stoccarda è in grado di “navigare” completamente in autonomia nel traffico e su alcuni tratti di autostrada tedesca fino a 60 km/h.
Drive Pilot, oltre a essere in conformità con il regolamento dei sistemi Lane Keeping Assist (LKA), rileva il grado di stanchezza del conducente attraverso un sistema di telecamere inserite nello schermo dell’infotainment. Tutto questo per evitare che si abusi di questo tipo di soluzione di guida semi-autonoma.
Oltre al brand tedesco altre case automobilistiche che hanno deciso di investire negli Advanced Driver Assistance Systems sono state Tesla (con il suo Autopilot) e General Motor (con SuperCruise). Entrambi rientrano nel livello 2 di Adas. Questo vuol dire che il conducente è obbligato a supervisionare costantemente il sistema ed essere pronto a sostituire il “pilota automatico” ogni volta che il sistema stesso si disinnesta.
Il grosso passo in avanti fatto da Mercedes con il suo sistema d livello 3 è che, una volta attivato Drive Pilot, non si è più legalmente responsabili del funzionamento dell’auto, fino a quando il sistema stesso non si disinserisce.
Una soluzione che, nei prossimi anni, potrebbe avere un successo sempre maggiore. Secondo Guidhouse Insights, società statunitense di consulenza e intelligence di mercato, entro il 2031 verranno venduti in tutti il mondo 50 milioni di veicoli con sistemi eyes-off integrati, ricoprendo un market share del 44%.
Connessioni sempre più efficaci
Una buona fetta del mercato dell’automotive è occupato da veicoli con Wi-fi integrato, con i quali è possibile accedere a internet anche senza l’ausilio del telefono cellulare. L’avvento della guida autonoma e alla possibilità di “distrarsi” liberamente lungo il tragitto coperto con la propria vettura, potrebbe accelerare lo sviluppo delle connessioni attive al web a bordo dei veicoli.
Il passaggio al 5G ha permesso una velocità 100 volte maggiore rispetto al precedente 4G, facendo compiere un notevole balzo in avanti nella navigazione web e nella gestione di dati sia nelle azioni di download che in quelle di upload. Un’evoluzione che, con l’avvento dei veicoli sempre più “intelligenti” potrebbe diventare obsoleta in pochi anni.
La Cina, oltre ad aver depositato il 40% dei brevetti per le connessioni 6G, ha lanciato negli scorsi mesi il suo primo prototipo di satellite con questo tipo di tecnologia. La prossima generazione di wireless connection potrebbe entrare in servizio già dal 2030, garantendo un ulteriore aumento di velocità rispetto a quella attualmente detenuta dal 5G.
Oggi con quest’ultima tecnologia, è attualmente possibile scaricare un film completo e in alta definizione in meno di un minuto. A velocità 6G, questo potrebbe teoricamente essere fatto in meno di un secondo. Appare evidente come l’evoluzione della telefonia mobile e cellulare potrà garantire un eccezionale passo in avanti nel comparto dell’entertainment a bordo dei veicoli.
Uno sviluppo che potrebbe coinvolgere anche il metaverso. La possibilità di connettere individui distanti anche migliaia di chilometri attraverso che sempre più aziende stanno valutando negli ultimi. Lo spazio interattivo a cui accedere tramite avatar digitali garantito dal metaverso potrebbe entrare anche all’interno degli abitacoli delle nostre auto.
Presto potremmo infatti non avere più bisogno di una scrivania o di un laptop. Basterà semplicemente indossare un visore VR per la realtà aumentata in grado di teletrasportarci ovunque, anche dall’altra parte del mondo. Tutto questo mentre la nostra vettura, dotata di guida autonoma, sta facendo il lavoro che fino a pochi anni era svolto da una figura professionale ormai scomparsa chiamata “autista”.
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08/03/2023
fonte: FLEET Magazine