Opposizione netta sulla normativa Euro 7 per le emissioni inquinanti dei veicoli in Europa: anche Volkswagen non è d’accordo con le nuove regole
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Il tema della transizione energetica è uno di quelli che trattiamo maggiormente negli ultimi tempi. Ma non è l’unico: restando sempre nell’ambito della mobilità del futuro, particolare attenzione la merita la tematica legata alla riduzione delle emissioni inquinanti, alle nuove decisioni sulla normativa Euro 7 e alle problematiche legate alla diffusione delle auto elettriche.
Proprio nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di constatare quanto per gli italiani i veicoli elettrici siano ancora troppo costosi (l’italiano medio spenderebbe meno di 30.000 euro oggi) e sappiamo che ci sono ancora parecchi limiti legati all’autonomia limitata e alla carenza di colonnine per la ricarica.
Ma sulle nuove normative Euro 7, invece, cosa possiamo dire? Carlos Tavares, come anche Thomas Schäfer, CEO di Volkswagen, e Luca de Meo, CEO di Renault, pensano che le nuove regole sulle emissioni siano troppo rigide, “perché troppo costose e non porteranno benefici per ambiente e salute”.
Volkswagen contro l’Euro 7
Volkswagen Group Italia ritiene che il nuovo obbligo di adattarsi alle normative Euro 7 a partire da luglio 2025 sia “non realistico”. Le auto a motore endotermico all’interno dell’Unione Europea infatti dovranno adattarsi a queste regole, previste dalla proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio (omologazione veicoli a motore).
Il Gruppo Volkswagen ha chiesto che l’entrata in vigore delle nuove normative sia almeno posticipata alla fine del 2026. Massimo Nordio, vice presidente per le pubbliche relazioni di Volkswagen Group Italia, in audizione davanti alla Commissione Politiche UE della Camera, ha dichiarato: “Il problema non è l’adeguamento alla normativa Euro 7, ma i tempi. Crediamo non sia realistico arrivare a un’offerta di prodotto rispondente a Euro7 al 1° luglio 2025. I tempi per arrivare a questo obiettivo dovrebbero essere posticipati almeno alla fine del 2026. Volkswagen ha fatto una scelta chiara sulla mobilità elettrica, per arrivare alla neutralità delle emissioni al 2050”.
E ha aggiunto: “Siamo favorevoli al principio di rendere le auto meno impattanti, ma riteniamo che le regole debbano essere riviste”. Secondo il manager, se la scadenza non verrà posticipata, “ci sarà un problema industriale”.
Le dichiarazioni di Nordio
Nordio continua: “Non essendo pronti a rispettare i nuovi standard, dovremo ridurre l’offerta, col rischio di tagli alla produzione. Quindi ci sarà un problema ambientale e uno sociale. Gli aggiornamenti per soddisfare le regole Euro 7 porteranno a un aumento del costo industriale, e quindi del costo di acquisto di alcune migliaia di euro. Di conseguenza, le famiglie rinvieranno gli acquisti di nuove auto, e questo rallenterà il rinnovamento del parco veicoli italiano, che notoriamente è molto anziano”. Altre informazioni di cui siamo a conoscenza.
“Il maggior produttore mondiale di batterie per auto elettriche oggi è la Cina, e non è detto che questo debba continuare per sempre. C’è un piano europeo di gigafactory per arrivare a 1.000 gigawattora di capacità produttiva al 2030. I progetti pianificati oggi in Europa per il 2030 sono già a 730 gigawattora. Noi come Volkswagen abbiamo annunciato la realizzazione di 6 gigafactory in Europa. Vogliamo avere le nostre batterie, e contiamo di arrivare all’autosufficienza al 2030”. Insomma, un vero e proprio attacco: non tanto alla normativa in sé, ma alle tempistiche da rispettare, troppo strette.
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25/02/2023
fonte: Virgilio Motori