La Ferrari potrebbe armare una delle prossime purosange con razzi ad aria compressa per migliorare l’accelerazione aggiungendo una spinta di 5.000 Nm. Ecco come funziona l’innovativo e “strambo” sistema
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Abbiamo appreso che Ferrari ha depositato un brevetto che prevede la costruzione di una Ferrari “armata” di razzi ad aria compressa, atti a migliorare l’accelerazione del mezzo. Come se fosse uscita direttamente da un videogame, scopriamo assieme l’efficienza di questo nuovo sistema.
Ferrari con razzi ad aria, reale o no?
Una Ferrari elettrica non sarà mai apprezzata, al contrario del SUV Ferrari Purosangue che dopo la sua presentazione è stato amato anche dagli appassionati più diffidenti andando addirittura sold-out, ma questa è un’altra storia.Leggi anche
Invece, una Ferrari completamente elettrica (e non ibrida come La Ferrari, la 296 GTB o la SF90 Stradale) potrebbe non trovare l’approvazione degli appassionati, soprattutto se questo nuovo modello dovesse montare dei razzi ad aria compressa rendendo la supercar italiana un modello uscito direttamente dal garage di Need for Speed.
Come direbbero gli americani ‘No way’, ma è proprio dai nostri colleghi Oltreoceano della testata giornalistica The Drive che arriva l’indiscrezione secondo la quale nel 2019, e rilasciato solo qualche giorno fa, sarebbe stato registrato un brevetto che descrive un sistema tanto complesso quanto efficace nel migliorare l’accelerazione (e non solo) dell’auto grazie a dei razzi… ad aria compressa!
Ferrari con razzi, funzionamento
Come funzionerà questa nuova tecnologia installata sulla nuova Ferrari? In soldoni, l’auto elettrica del Cavallino Rampante verrebbe dotata di una serie di “razzi” posizionati sotto la scocca e costituiti da cinque ugelli di varie dimensioni.
I razzi sono sì fissi, ma possono essere orientati in varie direzioni e sarebbero in grado di espellere aria compressa tra i 700 e 900 bar per diversi secondi, così da ottenere una coppia aggiuntiva (momentanea) di 5.000 Nm. Secondo il brevetto depositato dalla Ferrari nel 2019, l’aria pressurizzata sarebbe raccolta all’interno di un serbatoio azionato dai motori elettrici del mezzo e da un comando nell’abitacolo (un po’ come il classico e intramontabile pulsante del NOS).
L’intero sistema, che Ferrari stima aggiungerebbe solo “40-45 kg” di peso, è molto più sofisticato di quanto descritto da Elon Musk su Twitter. I propulsori non vengono utilizzati solo per aggiungere carico aerodinamico e far accelerare e decelerare la vettura. Ma creano anche carico aerodinamico facendo fluire grandi volumi d’aria tra il fondo del veicolo e la strada, che non solo accelera l’auto ma produce anche carico aerodinamico tramite l’effetto suolo, l’effetto venturi.
Il fatto che Ferrari abbia registrato tale brevetto nel 2019 non implica che troveremo questa soluzione già dalla prossima vettura. Seppur sia descritta in maniera grossolana (al momento, ma seguiranno aggiornamenti) e pare essere uscita da un film di Michael Bay, non è detto che la Casa di Maranello non riuscirà ad applicarla in maniera ineccepibile sulle proprie vetture rendendola una trovata allettante.
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13/02/2023
fonte: Newsauto.it