A 30 anni dalla sua creazione lo standard europeo sulle emissioni inquinanti è passato dall’Euro 1 all’Euro 6: ecco come è cambiato
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30 anni fa nasceva il primo standard Euro della Commissione Europea sulle emissioni inquinanti delle auto. Un programma che non vede la sua fine nei progetti di Fit for 55 e passaggio all’elettrico, perché continuerà anche per i veicoli a “zero emissioni”.
Proprio grazie agli standard sulle emissioni Euro, ogni nuova generazione di veicoli dal 1992 ad oggi ha emesso meno monossido di carbonio (CO), idrocarburi incombusti (HC), NOx e PM.
UN PO’ DI STORIA SUGLI STANDARD EUROPEI DI EMISSIONI
L’Euro 1 è entrato in vigore per la prima volta, per tutti i nuovi modelli, nel luglio 1992 e per tutte le nuove immatricolazioni a fine anno. Quello stesso anno è stato reso obbligatorio l’uso dei catalizzatori su tutte le auto nuove e imposto il passaggio alla benzina senza piombo.
All’epoca la soglia massima di CO per le auto a benzina era di 2,72 g/km e per HC e NOx di 0,97 g/km. Le auto diesel dovevano soddisfare lo stesso standard, con l’ulteriore requisito di non produrre più di 0,14 g/km di PM.
Due anni dopo, nell’agosto 1994, lo standard Euro 1 è diventato d’obbligo anche per le immatricolazioni dei veicoli commerciali leggeri.
23 anni dopo, nel 2015 fu approvato lo standard Euro 6, in uso ancora oggi: la CO massima consentita dalle auto a benzina è quasi un terzo di quella dell’Euro 1, 1 g/km, le emissioni massime di NOx si sono ridotte a 0,06 g/km, mentre le emissioni di particolato devono essere inferiori a 0,05 g/km.
I limiti sono ancora più bassi per le auto diesel a 0,5 g/km per CO, 0,08 g/km per NOx e 0,005 g/km per PM.
QUANTO ABBIAMO RIDOTTO LE EMISSIONI CON LO STANDARD EURO?
Secondo ACEA, gli standard Euro 6 hanno prodotto una riduzione del 28% delle emissioni di PM e del 25% delle emissioni di NOx tra il 2014 e il 2020. La previsione è di ridurre ulteriormente le emissioni di NOx dell’80% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2020.
CI SERVE UNO STANDARD EURO 7?
La Commissione Europea ha avanzato la proposta dello standard Euro 7, che entrerebbe in vigore dal 1 luglio 2025. Gli OEM sono convinti che, visti i termini già fissati da Fit for 55, la “rincorsa” allo standard europeo sarebbe una distrazione, in termini di tempo e risorse, dagli obiettivi di elettrificazione (già particolarmente difficili da soddisfare).
Dall’altre, all’elettrificazione totale mancano parecchi anni, e secondo ambientalisti Euro 7 non è ancora abbastanza. Il trasporto su strada rappresenta oltre il 39% di ossido di azoto (NOx) e il 10% di particolato primario (PM) nell’UE (dati 2018).
Non solo: anche con l’elettrificazione si dovrà tenere fede allo standard Euro 7 dal momento che la Commissione europea vorrebbe includere le emissioni di freni e pneumatici (che, come sappiamo, sono il “tallone d’Achille” di molti EV di fascia più alta, sempre più pesanti).
28/12/2022
fonte: FLEET Magazine