La batteria è il cuore dell’auto elettrica, nonché il suo elemento più costoso. Per ragioni tecnologiche, ma anche di approvvigionamento dei materiali, in particolare quella del cobalto. Le Case auto sono chiamate a garantire sostenibilità e rispetto dei diritti umani.
Litio, cobalto, nichel: sono alcuni dei principali “ingredienti” per la realizzazione delle batterie dell’auto elettrica. Mentre il litio è abbastanza diffuso e i prezzi sono calati, non si può dire lo stesso per il cobalto. Un problema per i Costruttori che stanno impegnando sempre più risorse nell’elettrico, considerato che servono svariati Kg di cobalto per ogni auto (circa fra 4 e 14 chili).
IL PROBLEMA DEL COBALTO
Il maggiore produttore di Cobalto, con oltre il 53% della produzione globale, è il Congo. Un Paese noto per lo scarso rispetto dei diritti umani e per essere “colonizzato” dalla Cina, che è leader nella produzione di batterie.
Una posizione di predominio, quella cinese, costruita anche sul monopolio delle materie prime. Secondo il Financial Times, Pechino controlla il 62% del mercato mondiale del cobalto, e questo le dà un indubbio vantaggio nella produzione di auto elettriche, ora e in futuro.
Altri Paesi produttori di cobalto (ma con un peso che è meno di un decimo di quello del Congo) sono la Russia, l’Australia, le Filippine, Cuba, il Madagascar, la Papua Nuova Guinea, il Canada, il Sudafrica, il Marocco.
LA SCELTA DI BMW
I Costruttori tedeschi sono quelli, in Europa, che si stanno ponendo più forte il problema della produzione non solo delle auto elettriche, ma delle batterie. Ad esempio, Volkswagen ha creato una linea pilota per la produzione in piccola serie di celle batteria in Germania.
Il Gruppo Bmw ha deciso di approvvigionarsi direttamente del cobalto di cui ha bisogno come materia prima fondamentale per le batterie. Per questo ha firmato un contratto di fornitura con la società mineraria marocchina Managem Group, con questo ordine Bmw coprirà circa un quinto del suo fabbisogno di cobalto per la quinta generazione dei suoi propulsori elettrici. La società acquisterà i rimanenti quattro quinti del suo fabbisogno di cobalto dall’Australia.
“La sostenibilità è un aspetto importante della nostra strategia aziendale e svolge un ruolo chiave nell’espansione dell’elettromobilità. Siamo pienamente consapevoli delle nostre responsabilità. Il cobalto e altre materie prime devono essere estratti e trasformati in condizioni eticamente responsabili”
Andreas Wendt, membro del Board of Management di BMW AG responsabile per Purchasing and Supplier Network
Entro il 2023, Bmw ha in programma ad avere 25 modelli elettrificati, di cui oltre la metà completamente elettrici. Il fabbisogno di materie prime aumenterà in linea con questo sviluppo. Per il solo cobalto si prevede che i bisogni di Bmw triplicheranno entro il 2025.
SOSTENIBILITÀ E TRASPARENZA PER VOLKSWAGEN
Il Gruppo Volkswagen ha stretto una partnership strategica con RCS Global, agenzia specializzata nell’analisi della catena di fornitura, per garantire maggiore trasparenza e responsabilità nelle proprie catene di approvvigionamento di materie prime per le batterie.
Verrà fatta attenzione ai fornitori, per verificarne la conformità in tema di rispetto dei diritti umani, sicurezza delle condizioni di lavoro e tutela dell’ambiente lungo tutta la catena, fin dalle miniere.
Un anno fa il Gruppo Volkswagen ha introdotto un rating di sostenibilità per i fornitori diretti, ora presterà più attenzione anche a subfornitori, raffinerie, fonderie, miniere e impianti di riciclo. Gravi violazioni possono portare alla revoca dell’incarico. Ciò si applica, ad esempio, a piccoli operatori di miniere quando il lavoro minorile non può essere escluso.
Le linee guida del Gruppo vietano espressamente qualsiasi forma di sfruttamento del lavoro minorile o forzato per l’estrazione di materie prime come il cobalto, e queste direttive vengono continuamente rafforzate.
set/22
fonte: FLEETMagazine