Fiat Chrysler scongiura il pericolo della chiusura forzata dei propri stabilimenti italiani (Mirafiori, Cassino e Melfi) per gli effetti che il Coronavirus sta provocando al Belpase.
La società italo-americana ha ottenuto, infatti, una deroga dalle autorità statali per andare a recuperare alcuni pezzi, vitali per il prosieguo della produzione, alla MTA Advanced Automotive Solutions, che si trova a Codogno, ovvero centro della zona rossa da dove è esploso il contagio. Da ricordare che l’azienda è produttrice di parti elettromeccaniche, essenziali per la catena di montaggio per la produzione. La chiusura dello stabilimento, oltre ad aver creato problemi alla stessa FCA, ha danneggiato anche altri costruttori: Renault, Bmw, Psa Group e Jaguar Land Rover. Inoltre, la stessa fabbrica, tramite il suo ceo, Antonio Falchetti, ha richiesto al governo italiano la possibilità di poter riaprire e poter riprendere in piccola parte (solo 60 dipendenti verrebbero fatti tornare) la produzione.