Il mercato europeo per Ford è risultato amaro. Il marchio, analizzando solo i dati del mercato sul Vecchio Continente del 2019, ha registrato una perdita operativa EBIT (risultato aziendale prima delle imposte e degli oneri finanziari) di ben 47 milioni di dollari. Il dato, sebbene negativo, può essere letto in maniera positiva dato che lo scorso anno questo parametro registrava meno 400 milioni di dollari.
Per effettuare questo recupero, Ford ha chiuso sei stabilimenti in Europa (ed entro il 2020 è previsto un ulteriore taglio di 12 mila dipendenti in Inghilterra e Francia) e, inoltre, ha ridotto i costi e la concentrazione delle vendite sui suv al posto delle berline. Le vendite totali in Europa si sono fermate a poco più di 1,4 milioni, con un calo dell’8%: questo è dovuto soprattutto all’uscita dal segmento A (Ka) e da quello dei monovolume compatti (C-Max).
L’azienda spera che il 2020 sia l’anno della nuova Puma, crossover che avrà anche una versione ibrida. Più preoccupazioni ci sono per le vendite della Fiesta, il cui mercato principale è quello inglese. Ma si sa c’è l’incognita Brexit che pesa sul mercato automotive.