La recente vittoria dei Conservatori di Boris Johnson nelle elezioni della Gran Bretagna, oltre ad avere conseguenze sulla politica europea e mondiale, avrà un impatto anche sull’industria automotive nel Regno Unito. Con la Brexit che ormai si è ridotta ad essere solamente questione di tempo (verrà attuata il 31 gennaio 2020), la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) ha quantificato in 42.7 miliardi di sterline, pari a 51 miliardi di euro nel solo periodo 2020-2024, le perdite che l’introduzione dei dazi doganali porterebbe. Sono compresi anche il calo delle immatricolazioni e i maggiori costi che si dovrebbero sostenere per l’acquisto del veicolo.
Le case automobilistiche hanno già approntato soluzioni in vista di questo scenario: Honda ha già annunciato la chiusura, dal 2021, degli impianti di Swindon, Nissan non produrrà più il SUV X-Trail a Sunderland mentre Ford potrebbe chiudere gli stabilimenti di Bridgend in Galles. In più, Land Rover, storico marchio britannico, potrebbe delocalizzare parte della sua produzione in Slovacchia.