“Non possiamo pensarci, dobbiamo solo farlo. Necessito di 20 milioni di parti al giorno e questo significa che devo prendere degli impegni con i miei fornitori. Devo avere a disposizione tutte le componenti necessarie nei tempi prestabiliti”, con queste parole si è espresso Ralf Speth, ceo di Jaguar, in merito alla chiusura di una settimana che gli stabilimenti del marchio nel Regno Unito effettueranno la prima settimana di novembre. Questa decisione è conseguenza diretta della forte eventualità che l’Inghilterra abbandonerà l’Europa con una Hard Brexit, ovvero un’uscita dall’Unione senza accordo. La decisione di chiudere per una settimana interessa i tre stabilimenti di Jaguar nel Regno Unito, che complessivamente producono un terzo degli 1,5 milioni di auto assemblate in Gran Bretagna lo scorso anno, e la fabbrica di propulsori di Wolverhampton.
Anche altri costruttori hanno fatto la stessa scelta: Toyota chiuderà la propria fabbrica il 1° novembre, mentre Bmw chiuderà il suo stabilimento Mini a Oxford il 31 ottobre e il 1° novembre.