Hanno migliorato di sicuro la nostra vita quotidiana e non solo. Le mappe satellitari stradali fino a una quindicina di anni fa appartenevano a navigatori per auto molto costosi.
Accessori per auto di lusso, se preinstallati, o dispositivi piuttosto cari se acquistati in un secondo momento. E siccome la connessione mobile non era ancora così capillarmente diffusa, anche gli aggiornamenti dovevano essere eseguiti o presso officine o attraverso un pc, per chi aveva una maggiore dimestichezza.
In ogni caso c’era da scordarsi il “tempo reale” per tutti i servizi connessi che conosciamo oggi.
Mappe satellitari, la rivoluzione di internet in mobilità
La rivoluzione è arrivata con gli smartphone, con l’internet mobility. Chiunque, senza spendere un centesimo di troppo, può essere aggiornato in tempo reale sulle variazioni dei percorsi, sulle condizioni del traffico, del meteo, sulla presenza di distributori di carburante, di servizi di ristorazione, di assistenza.
Basta un’app o anche la dotazione di base di un comune smartphone. E anche i navigatori per auto si aggiornano da sé. Questo è sicuramente l’uso più comune delle mappe satellitari, il cui principale fornitore è sicuramente Google.
Ma le implementazioni sono cresciute a dismisura, creando anche una questione, di non poco conto, che attiene alla privacy. Attivando un sistema Gps, siamo immediatamente tracciabili nei nostri spostamenti, nelle nostre preferenze, nelle nostre abitudini e nel nostro stile di guida.
Una mole di dati enorme della quale non possiamo più disporre.
Mappe satellitari e privacy, cosa impone il Garante
Il problema si pone non tanto sia nell’uso di app che profilano poi l’utente per scopi commerciali, ma anche se disponiamo di un sistema di rilevamento satellitare che sia utile non soltanto a noi ma anche alla nostra compagnia assicurativa.
E’ il caso soprattutto dell’uso della cosiddetta “scatola nera”, che attraverso le mappe satellitari registra tutte le informazioni utili alla ricostruzione della guida. Informazioni indispensabili in caso di incidente.
Ma sul punto è intervenuta l’Autorità di Garanzia per la protezione dei dati personali, imponendo alle compagnie di assicurazione di non conservare i dati se non per scopi appunto legati alla gestione di un sinistro o alla profilazione del cliente per scopi commerciali.
A questo proposito le compagnie sono tenute a far sottoscrivere al cliente il consenso al trattamento dei dati personali, secondo le ultime disposizioni imposte dall’Unione Europea. Consenso che deve essere periodicamente aggiornato e che può essere revocato dal cliente in qualunque momento lo ritenga opportuno.
Fonte: http://motori.quotidiano.net/comefare/mappe-satellitari-stradali-informazioni-e-normative.htm
Vinicio Paselli