Nel 1993 molti Stati USA hanno alzato i limiti di velocità, causando oltre 36.000 morti in più fino al 2017. Il tema diventa ancora più scottante.
Il tema della velocità sulle strade è quantomai “caldo” in questo preciso momento storico, in Italia come nel resto del mondo. Persino un Paese come la Germania, famoso per non avere limiti di velocità lungo le sue autostrade multicorsia, ha di recente provato a mettere in discussione questo principio e scendere a 130 km/h – per molti tedeschi un abominio.
Il tutto si è poi risolto con un nulla di fatto, con il governo che ha preferito lasciare tutto invariato, sono però diversi i Paesi UE che stanno pensando di ridurre i limiti di velocità per aumentare sicurezza e diminuire l’inquinamento. In Italia la situazione è stata inversa fino a pochissime settimane fa: qualcuno pensava infatti di portare gli attuali 130 km/h a 150 km/h in autostrada, su tratti selezionati, altro progetto naufragato per volere del governo Lega-5 Stelle, che ha preferito rimanere più cauto in merito. Ma i limiti di velocità influiscono davvero sulla nostra sicurezza?
Più velocità, più mortalità
Secondo un nuovo studio dell’IIHS, l’istituto assicurativo per la sicurezza stradale, la decisione degli USA di alzare i limiti di velocità negli ultimi 25 anni sarebbe costata 36.000 morti in più. Lo studio ha preso in esame il periodo che va dal 1993 al 2017, ovvero gli anni in cui in molti Stati americani si è passati dal limite delle 65 miglia all’ora (che corrispondono ai nostri 104 km/h) a 80/85, ovvero 128/136 km/h. L’IIHS, dati alla mano, è sicuro che senza l’innalzamento gli USA avrebbero avuto 36.760 decessi in meno, sulle strade.
Il calcolo è quantomai scientifico: ogni incremento di 5 km/h porta a un aumento dell’8,5% degli incidenti mortali lungo le autostrade, su strade di diverso tipo si parla invece di un +2,8%. Cifre che sembrano assurde, lontane dal reale, eppure non è il solo studio – questo più recente dell’IIHS – che sostiene un’incidenza simile. Secondo l’Etsc, il Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti, in Europa basta diminuire i limiti di appena 1 km/h per avere 2100 morti in meno.
Mortalità 0
La tesi di abbassare i limiti di velocità per diminuire i morti sulle strade è avallata anche da altri studi meno recenti: nel 1974 si sono registrati dai 3.000 ai 5.000 decessi in meno portando i limiti di legge dai 60/70 mph ai 55 e a dirlo è un Comitato del Consiglio Nazionale delle Ricerche USA. Molto presto però tutti questi report diventeranno obsoleti, poiché molti sono i cambiamenti che alcuni Stati nel mondo e in particolare l’Unione Europea stanno per attuare – in aggiunta alla sicurezza sempre crescente delle automobili, che ci assistono nella guida con sensori e telecamere.
Dal 2022 le auto europee dovranno offrire ai clienti il limitatore di velocità smart obbligatorio, che regolerà in autonomia l’andatura del mezzo grazie alle informazioni GPS e alle telecamere in grado di riconoscere i segnali stradali. Solo uno dei nuovi ADAS, dispositivi di assistenza attiva alla guida, che già da qualche tempo hanno aumentato la sicurezza su veicoli Premium e che presto arriveranno su fasce sempre più basse e accessibili del mercato. L’obiettivo di governi, organizzazioni e produttori è portare la mortalità stradale allo 0, anche in previsione della guida autonoma di livello 5, un’utopia sempre più alla nostra portata.
Fonte: https://auto.everyeye.it/articoli/speciale-errore-mortale-alzare-limiti-velocita-usa-36-000-decessi-piu-43400.html
Vinicio Paselli