Più sicurezza e meno frodi. È questo il duplice obiettivo del nuovo certificato di revisione auto. C’è una data relativa a questa novità che gli automobilisti dovranno cerchiare in rosso sul calendario: il prossimo 31 marzo. A partire da quel giorno, in attuazione di una direttiva comunitaria 2014/45, il nuovo certificato di revisione indicherà i chilometri percorsi dall’auto ed altri dati identificativi.
Il nuovo certificato di revisione auto verrà rilasciato agli automobilisti al termine della revisione auto da parte di ACI, Motorizzazione Civile e centri specializzati.
Sul documento si leggeranno:
- numero di targa e simbolo dello stato in cui è stato immatricolato;
- categoria del mezzo
- numero dei chilometri percorsi al momento del controllo
- data e il luogo della revisione
- risultato del controllo
- nome e firma di chi ha svolto il controllo e dell’ispettore
- carenze riscontrate e relativa gravità
- data di scadenza del certificato di revisione
- data entro la quale andrà fatta la successiva revisione
Non ci saranno novità in relazione alla frequenza di revisione, che resta di quattro anni dopo l’immatricolazione per il primo controllo e di ogni due per le successive verifiche, così come si mantiene annuale quello per ambulanze e taxi.
Infatti, la normativa europea lascia libero ogni stato membro di fissare la frequenza di revisione dell’auto entro certi limiti e può stabilire tempi più brevi per la revisione obbligatoria di:
- auto che hanno subito incidenti che possono comprometterne la sicurezza
- auto nelle quali i sistemi di sicurezza e ambientali siano stati alterati o modificati
- mezzi che hanno percorso più di 160.000 chilometri
- veicoli considerati a grave rischio stradale
- veicoli per i quali è cambiato l’intestatario della carta di circolazione
Dati su nuovo certificato
I dati sui controlli e sul chilometraggio saranno inseriti nel Documento unico dell’auto e si potranno consultare liberamente sul Portale dell’automobilista. Sarà sufficiente indicare il tipo di veicolo e il numero di targa. Dal 31 marzo in sede di revisione ci saranno ispettori con potere di controllo che dovranno certificare la correttezza dei dati.
Sarà vita dura per i furbi. Infatti, sarà più difficile la frode dello schilometraggio. Si tratta di un escamotage presente nel mercato delle auto usate attraverso la manomissione verso il basso del contachilometri al fine di proporre un prezzo di vendita più alto,. In tal caso, l’automobilista subirà una multa. Dunque, il cliente dovrà firmare la veridicità dei chilometri e dare le informazioni utili a chiarire eventuali difformità rispetto al contatore, mentre i responsabili tecnici del centro dovranno dotarsi di sistemi per l’apposizione delle firma olografa perché timbri e firme a mano non saranno più validi.
Tutto ciò potrebbe non bastare, considerato che la prima registrazione relativa ai chilometri effettivamente percorsi dall’auto sarà disponibile solo dopo la prima revisione, cioè dopo quattro anni dall’immatricolazione.
Vinicio Paselli