L’auto, prodotta in 26 esemplari e contraddistinta dalla livrea bianco, rossa e verde, è entrata a far parte della Hall of Fame della FIA nella sezione dedicata ai rally. Tra le sue vittorie ci sono 3 campionati Costruttori vinti tra il 1974 e il 1976 e i 3 successi consecutivi al Rally di Monte Carlo ai quali vanno aggiunti anche 3 titoli europei piloti e la Coppa del Mondiale FIA piloti rally nel 1977.
La Lancia Stratos, negli anni ’70, ha rappresentato una delle eccellenze italiane nel mondo non solo per le sue caratteristiche che la portarono ad essere uno dei modelli più invidiati e che ancora oggi ne fanno una delle auto d’epoca più ricercate dai collezionisti, ma soprattutto per i suoi risultati sportivi che la elessero regina dei rally grazie ai 3 campionati Costruttori vinti tra il 1974 e il 1976 e i 3 successi consecutivi al Rally di Monte Carlo ai quali vanno aggiunti anche 3 titoli europei piloti e la Coppa Mondiale FIA piloti rally nel 1977.
La regina dei rally entra nella Hall of Fame
Una bacheca ricca di trofei quella dell’iconica vettura che hanno permesso alla Lancia Stratos Gruppo 4 Alitalia, caratterizzata dalla livrea bianco, rosso e verde, di entrare a far parte della Hall of Fame FIA dedicata ai rally. L’esemplare inserito nella sezione storica del quartier generale della FIA in Place de la Concorde è considerata come una delle regine della guida off-road: la Stratos, infatti, fu concepita con lo scopo principale di trionfare nelle competizioni rally, secondo l’intenzione dell’allora direttore sportivo di Lancia Cesario Fiorio. Contraddistinta dalla caratteristica livrea con i colori Alitalia e dalle linee filanti ed affusolate la Lancia Stratos Gr.4 riuscì a incidere il proprio nome nella storia dei rally vincendo praticamente qualsiasi competizione alla quale prese parte.
Un posto tra le grandi auto del passato
L’auto, che fu prodotta in 26 esemplari da gara e che presentava un motore Ferrari a sei cilindri da 2,4 litri posizionato dietro l’abitacolo di guida per ottimizzare il peso della vettura, era in grado di sprigionare una potenza massima di 300 Cv, una potenza che ne fece la protagonista delle corse di metà anni ’70. Un esemplare che ha scritto la storia del motorsport e che potrà essere ammirata nella Hall of Fame grazie alla concessione di Fca Heritage che ha esposto uno degli esemplari storici, in grado di conquistare il Rally del Portogallo nel 1976 e giungere al secondo posto nel Rally di Monte Carlo del 1977. Ad occupare un posto insieme a lei nella sezione dedicata alla grandi auto anche l’Alpine Renault A110 che vinse il campionato nel 1973, la Peugeot 205 T16 che dominò il WRC negli anni Ottanta con quattro titoli iridati, la Citroen Xsara WRC portata al trionfo da Loeb e la Volkswagen Polo WRC che ha dominato la competizione con Sébastien Ogier.
Vinicio Paselli