A Bologna cresce la sicurezza stradale: l’effetto Città 30 nei numeri
Che ci fosse qualche furbetto nelle autoscuole italiane si sapeva, quelle marchigiane non fanno eccezione. Un’autoscuola del capoluogo rilasciava, senza la frequenza effettiva dei corsi, attestati finalizzati a sostenere l’esame alla Motorizzazione civile per conseguire la Carta di qualificazione del conducente (Cqc), titolo abilitativo che attesta la capacità professionale di soggetti già in possesso di patente di guida superiore. Lo hanno scoperto gli agenti del Compartimento Polizia Stradale Marche. Dopo approfondite indagini, in sinergia con funzionari della locale Motorizzazione civile e della Provincia, sono stati denunciati per il reato di falso il responsabile dell’autoscuola e 15 allievi.
Motorizzazione e Provincia hanno compiuto mirati controlli amministrativi per avviare l’iter di revoca dei titoli abilitativi – consentono di svolgere attività professionale nell’autotrasporto – conseguiti da 22 persone e della qualifica di istruttore di guida assegnato a un allievo. Un’attività -rileva la polizia- volta a reprimere “condotte che mettono in serio pericolo l’incolumità di cittadini e utenti della strada”. Un’operazione importante nell’economia della lotta alle false attestazioni per conseguire documenti.
Vinicio Paselli
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