Il protagonista di questo episodio avvenuto alla motorizzazione civile di Brescia è un ragazzo di 30 anni di origini sudamericane. Dovrà rispondere delle accuse di truffa, false generalità, induzione in errore di pubblico ufficiale. .
Sorpreso in flagrante il solito ‘furbetto’ all’esame della patente. Non è accusato di copiare, o almeno non solo: la truffa era molto più ingegnosa, perché addirittura l’esaminando si era fatto sostituire da un’altra persona che non solamente faceva l’esame al posto suo, ma riceveva anche suggerimenti attraverso una piccola auricolare nascosta. Il protagonista di questo episodio avvenuto alla motorizzazione civile di Brescia è un ragazzo di 30 anni di origini sudamericane. Dovrà rispondere delle accuse di truffa, false generalità, induzione in errore di pubblico ufficiale.
Il fatto è successo martedì mattina intorno alle 11 e 30 all’interno di un’aula della motorizzazione civile in cui si stava svolgendo l’esame di teoria per il conseguimento della patente. Già quando l’esaminando ha mostrato le fotografie sui suoi documenti i commissari avevano avuto qualche sospetto, dato le il suo volto stampato sulla carta d’identità non era molto somigliante a lui. E così stato facile smascherarlo: stava sostenendo la prova al posto di un altro ragazzo. Non solo: secondo quanto riporta Brescia Today, il ragazzo indossava una microcamera nascosta per riprendere i quesiti d’esame e un’auricolare all’orecchio per ascoltare le risposte esatte. Gli agenti che sorvegliavano la prova hanno visto che si avvicinava continuamente allo schermo e continuava a toccarsi l’orecchio. Così lo hanno smascherato. Il fatto che siano stati usati attrezzi così sofisticati fa pensare agli investigatori che dietro all’episodio ci sia un vero e proprio racket.
Vinicio Paselli