Il team ufficiale Aston Martin ha rimpiazzato il motore di una Aston Martin DB6 MkII “Volante” del 1970, che era un sei cilindri in linea da 4 litri, e il cambio originali con un powertrain EV, che si adatta al meglio allo spazio lasciato dal vecchio motore, garantendo la conservazione dell’estetica. In questo modo l’auto potrà circolare anche in città, evitando i divieti per i motori più inquinanti.
Guidare una Aston Martin classica con un motore EV è un’esperienza unica e non vi è dubbio che sia estremamente attraente per molti proprietari, specialmente quelli che vivono nei centri città” ha aggiunto Paul Spires, Presidente di Aston Martin Works.
L’elettrificazione della gamma “Heritage” del marchio inglese è parte integrante della complessiva strategia EV di Aston Martin, e anche in questo caso è stato importante il know-how acquisito dal gruppo di meccanici e ingegneri al lavoro nello sviluppo della Rapide E, la prima vettura elettrica attesa sul mercato nell’anno in corso in un’edizione limitata.
Vinicio Paselli