Tre giorni fa abbiamo salutato il 2018 ed ora è il tempo di fare bilanci dal punto di vista del mercato dell’auto italiano. Da quelli che sono i dati rilasciati dall’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri, il bilancio non è da profondo rosso ma neanche positivo. Sono 1.910.025 vetture immatricolate e questo ha portato ad una variazione negativa del 3,1% rispetto ai volumi registrati nel 2017; nemmeno il 2% di aumento nel mese di dicembre è servito a sistemare il quadro generale. Su questo ha sicuramente influito il nuovo metodo di omologazione delle auto, il WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure).
Dai numeri possiamo vedere che per quanto concerne i gruppi auto, il primato dell’anno appena concluso, dal punto di vista delle immatricolazioni, spetta a Fiat Chrysler: 502.707 unità immatricolate nel 2018, -10,4% rispetto alle 560.869 esemplari consegnati l’anno precedente. Secondo posto Psa che cresce nelle vendite del 33%. La variazione nelle consegne è però influenzata dall’acquisizione del marchio Opel (ex General Motors). Terzo Volkswagen con 271.091 nuove targhe (+7,24%), circa 18mila unità in meno rispetto ai francesi. Seguono Renault (-2,6%) e Ford (-3,4%).
Questione marchi. La Fiat si posiziona in vetta, ma registra un passivo di -19,7% (solo 323.342 nuove targhe): Secondo gradino per la Wolkswagen: 162.775 unità e una crescita del 12,4% rispetto al 2017. Ford al terzo posto con 129.563 vetture vendute, una flessione del 3,4% rispetto ai 134.124 esemplari consegnati nel 2017.
La Fiat Panda domina la classifica delle auto più apprezzate dagli italiani con 124.260 immatricolazioni. Seguono Renault Clio (51.628), Fiat 500X (49.931), Lancia Ypsilon (48.555) e Jeep Renegade (41.960). In ultimo, segno più per le ibride con una variazione del 30%, vale a dire oltre 20mila esemplari in più rispetto al 2017. Le elettriche chiudono con 5mila unità targate (+148,5%) e la loro quota di mercato si attesta intorno allo 0,3%. In calo le vetture diesel (-12.3%), che hanno perso punti in favore di quelle a benzina (+7.9%).