L’Italia è in linea con gli obiettivi sul clima fissati per il 2020, anzi, conta di superarli, garantendo concrete prospettive di crescita alle aziende ed efficaci misure di salvaguardia dell’ambiente“. Un raggiante Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, ha esordito così nel suo intervento alla COP24, la conferenza sul clima a Katowice (Polonia).
“Stiamo lavorando a un Piano clima ed energia che definirà le azioni necessarie sia per la riduzione delle emissioni che per l’incremento delle rinnovabili”, ha detto il ministro, “ciò permetterà di continuare il nostro percorso di decarbonizzazione e di transizione energetica. Nel frattempo, intendiamo arrivare alla piena eliminazione dell’uso del carbone entro il 2025”.
L’obiettivo da raggiungere è quello di rispettare quelli che sono i parametri stabiliti nel 2015 con l’accordo di Parigi (aumento della temperatura globale non oltre 1,5 gradi): 20% di gas serra in meno (rispetto al 1990), 20% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica, sempre della stessa percentuale.
Se l’Italia è moderatamente soddisfatta del proprio piano, l’Onu, invece, stando al Rapporto sul cambiamento climatico presentato dall’Organizzazione, è molto scettica, in quanto diminuire del 45%, entro il 2030, le emissioni di CO2 è molto difficile: per Antonio Guiterres, segretario generale Onu, il problema clima è una questione “di vita o di morte”. E, ritornando all’Italia, vediamo che il nostro paese nel processo di decarbonizzazione dei trasporti è molto indietro: “Se davvero vogliamo un taglio delle emissioni dobbiamo cominciare da subito a ridurre le auto in circolazione e aumentare mezzi pubblici, pedonalità, uso della bici e della mobilità condivisa. In più, bisogna puntare sulla diffusione dei veicoli elettrici, pubblici e privati”. Questo è il suggerimento che da Anna Donati, responsabile del Gruppo Mobilità Sostenibile del Kyoto Club, associazione che agisce per il contenimento dei gas serra in Italia