La lotta allo smog sta entrando sempre di più nel vivo e l’Europa sta cercando di combatterla introducendo vari blocchi alla circolazione. Ad esempio in Italia, dal 1° ottobre, nel territorio della Pianura Padana (Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia) sono scattati diversi divieti sulla circolazione (in alcune città solo per il weekend, in altre per tutta la settimana) e negli anni a venire l’impegno contro lo smog e di conseguenza contro l’inquinamento dell’aria causato dalla polveri sottili sarà maggiore.
Per risalire a monte di questa lotta bisogna arrivare al 2015 quando l’Ue, nella conferenza di Parigi, stabilì un piano d’azione globale per evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C.
Per rispettare questo obiettivo, nel corso dei prossimi anni, saranno emanati molti divieti di circolazione di alcune classi di auto (in Italia si è arrivati fino alle Euro 3 e le prossime saranno le Euro 4). Per i motori a benzina le previsioni parlano di un blocco totale entro il 2035, le altre tipologie, invece, potranno ancora circolare per un po’. Vediamo il caso delle Euro 6. Alcuni modelli di Euro 6, infatti, potranno circolare più a lungo rispetto ad altri Euro 6. Le auto Euro 6 sono divise in quattro sottoclassi (tabella stilata dal Sole 24 Ore): 1) A, B e C da una parte (quelle “ante-dieselgate”); 2) D-Temp (test su strada e tolleranza 110%) a fare da “cuscinetto”; 3) D “piena” (test su strada e tolleranza 50%) dall’altra. Da segnalare che le ultime due classi dell’elenco potranno circolare più a lungo nel tempo rispetto alle prime due. Un esempio possiamo averlo dal programma che vuole adottare Milano, suddiviso in tre punti:
- vietare l’Area B alle diesel Euro 6 A, B e C già dal 1° ottobre 2025;
- concedere una deroga fino al 1° ottobre 2028 per questi stessi diesel, se acquistati prima del 31 dicembre 2018 (evidentemente per venire incontro ai tanti automobilisti inconsapevoli delle differenze tra le varie fasi dell’Euro 6);
- far scattare i divieti anche per le Euro 6D-Temp e D “pieno” dal 1° ottobre 2030.
Del resto l’obiettivo dell’Ue è quello di abbattere almeno il 35% delle emissioni (il Parlamento europeo vorrebbe addirittura il 40%). Il percorso è ancora arduo e lungo, ma la strada intrapresa sembra essere quella giusta.