(sicurauto.it)
L’aria pulita delle auto elettriche costa la salute ai bambini nel Congo. Baby-minatori di 4 anni al lavoro per il Cobalto a pochi centesimi al giorno
L’INFERNO SULLA TERRA
La denuncia di questa aberrante situazione è venuta da un’inchiesta di Sky News, dal sito della quale abbiamo anche tratto le foto che vedete nel post. La circostanza è agghiacciante anche se non nuova: di bambini lavoratori, minatori e persino soldati se ne è parlato purtroppo parecchio. Dai “carusi” siciliani sfruttati nelle miniere di Zolfo (ne hanno parlato anche Giovanni Verga in Rosso Malpelo e Luigi Pirandello in Ciaula scopre la luna) ai palloni griffati cuciti dai bimbi pachistani, sembra proprio che la schiavitù non debba finire mai.
CONTRADDIZIONI MOSTRUOSE
Il Daily Mail fa rilevare la contraddizione: “piccoli minatori anche di soli 4 anni vivono in un inferno sulla Terra perché TU possa guidare un’auto elettrica. Il costo umano della crociata che Michael Gove (Segretario per l’ambiente del Governo inglese) in favore dell’energia pulita potrebbe avere un costo umano troppo alto“. La frase tira in ballo la recentissima notizia che il Regno Unito ha deciso di bandire la vendita di auto e van nuovi con motori diesel e a benzina dal 2040, una decisione che segue quasi a ruota l’analoga presa di posizione della Francia. E così un’auto a zero emissioni locali potrebbe costare la salute e persino la vita a migliaia di persone, compresi bambini piccoli. Il team di Sky ha visto bimbi che trasportava enormi sacchi di minerale di Cobalto sotto una pioggia torrenziale.
MATERIALI PERICOLOSI
Il dottor Becha Gibu, che lavora nel villaggio di Kimpesa, vicino ad una miniera, ha detto che molti dei bambini che ha curato hanno avuto misteriosi malesseri: “Ci sono molte reazioni cutanee, come rash e macchie, già alla nascita. Anche le madri sono deboli al momento del parto e sono convinto che questo dipenda dell’estrazione del minerale in condizioni assurde“. Nel territorio della Repubblica Democratica del Congo si trovano alcuni dei giacimenti di Oro, Stagno e Cobalto più ricchi del mondo. La sua produzione di Cobalto, in particolare, rappresenta il 60% di quella mondiale ma un quinto di questa grandissima quantità viene estratto a mano da minatori artigianali chiamati creusseurs.
INFANZIA NEGATA
Gli inviati di Sky hanno parlato di Monica, di soli 4 anni, e dei suoi “colleghi” che, per 8 penny al giorno, selezionano le rocce frantumate dagli adulti (anche loro costretti a lavorare in condizioni disumane e bevendo l’acqua servita per lavare i minerali) in base alla presenza delle striature color cioccolato che indicano la presenza del Cobalto, che è un elemento molto tossico. Gli inviati hanno anche visto un sorvegliante che sgridava i piccoli lavoratori e minacciava di percuoterli se avessero fatto cadere il minerale. Il Department for International Development inglese ha stanziato 10,5 milioni di sterline in 10 anni per rafforzare la trasparenza di questa filiera e incoraggiare una produzione responsabile nelle miniere ma si tratta di una goccia nel mare. Goldman Sachs ha definito il Cobalto la «nuova benzina» ma non c’è segno di ricchezza per i minatori congolesi, bambini o adulti che siano. Del resto anche nei ricchi Stati arabi i lavori umili e sottopagati toccano ad altri schiavi o giù di lì e quindi non ci stupiamo che anche la pulizia dell’ambiente puzzi di violenza, cupidigia spietata e infanzia negata.
autore: Nicodemo Angì – sicurauto.it – 08/08/2017
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