(business.laleggepertutti.it)
I controlli partono in tutta Italia, ecco i dettagli sul test della saliva che può farti sospendere la patente per 2 anni
Con una recente circolare il Ministro dell’interno ha introdotto tra gli strumenti messi a disposizione delle Forze dell’ordine il test immediato sull’automobilista per verificare se ha assunto stupefacenti [1]. Il cosiddetto «drogometro» già provato in via sperimentale nel 2015 in alcune province italiane, consente di effettuare un controllo in tempo reale sul conducente per verificare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Cos’ è il «drogometro»?
Il «drogometro» già sperimentato in 35 province dal 2015 è un test che viene effettuato attraverso l’analisi della saliva del conducente di un mezzo.
Il sistema ha l’obiettivo di limitare il numero di incidenti stradali implementando le possibilità di controllo immediato sul conducente al momento del fermo da parte delle Forze di polizia.
Il «drogometro» funziona?
A Bergamo, uno dei primi Comuni ad aver adottato il test nel 2015, quasi un automobilista su cinque tra quelli fermati è risultato positivo e in più della metà dei casi alle droghe è stato unito l’alcol. Altre città ad aver adottato da due anni il test della saliva sono Brescia, Verona, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Messina, Lecce, Salerno etc. Ma ora la copertura riguarderà tutto lo stivale.
Come funziona il test salivare per l’automobilista? Quali procedure segue la Polizia?
Il test salivare dà risultato pressoché immediato: in circa otto minuti segnala cannabis e cocaina nella saliva. I controlli prevedono la presenza congiunta di pattuglie dotate di etilometro e di camper con medici e infermieri della Polizia di Stato, dove vengono effettuati i test antidroga. In caso di positività al primo controllo salivare vengono effettuati altri due tamponi che vengono sigillati dagli agenti: il giorno seguente saranno spediti al Centro di Ricerche di Laboratorio e di Tossicologia Forense di Roma della Polizia, per essere sottoposti ad analisi che, in caso di positività, costituiranno elemento di prova processuale. Saranno, infatti, utilizzati nel procedimento che verrà aperto dalla Procura della Repubblica competente.
Guida sotto effetto di droga: cosa si rischia?
Il Codice della Strada [2] prevede che chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6mila e l’arresto da sei mesi a un anno.
E non è tutto: all’accertamento del reato consegue difatti in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni.
business.laleggepertutti.it – 27/07/2017