È una prospettiva poco rosea quella che attende le auto elettriche, che rischiano di restare ‘senza carica’ a causa della scarsità del cobalto, materia prima indispensabile nella realizzazione delle batterie agli ioni di litio. Da qualche mese questo minerale così particolare sta scarseggiando e le condizioni di estrazione meritano di essere conosciute per comprendere cosa c’è spesso dietro al successo delle imprese miliardarie.
Auto elettriche: il perché del cobalto
Il cobalto viene, infatti, estratto in maggior parte nelle miniere che si trovano nella Repubblica del Congo, da minatori poco tutelati e che spesso lavorano in condizioni di schiavitù. Non per loro scelta, ovviamente, ma perché dietro al ramo dell’estrazione del cobalto vi sono i forti interessi di gruppi di fondi speculativi che scommettono continuamente sul rialzo del prezzo del minerale.
E il rialzo si sta effettivamente verificando, perché il prezzo del cobalto è salito del 50% dal mese di novembre del 2016, raddoppiando il suo valore nel corso di un anno. La materia prima è salita dal valore di 10 dollari alla libbra a oltre 21 dollari, il tutto mentre sei fondi impegnati nella raccolta hanno saputo racimolare ben 6mila tonnellate di cobalto, circa un quinto della produzione globale avvenuta nel corso del 2016.
Auto elettrica: gli interessi economici
Chi sono questi fondi speculativi? Si tratta di nomi sconosciuti al grande pubblico, quali la società svizzera Pala Investments e la holding cinese Shangai Chaos. Le società hanno accumulato materia prima in abbondanza e ora sperano che il suo valore salga.
Ma cosa spinge la domanda di questo metallo? Sicuramente il comparto delle auto elettriche perché, secondo quanto riportato dal Financial Times, la domanda totale per il 2017 dovrebbe assestarsi a quota 900 tonnellate. Molte sono le imprese impegnate nella produzione di batterie al litio per le auto elettriche, fra le quali spicca la Gigafactory dell’impresa Tesla costruita in Nevada per produrre su larga scala questa tipologia di batterie.
Ma cosa potrebbe accadere se il prezzo del cobalto salisse ancora? Sicuramente i costi delle batterie elettriche per le auto ecologiche salirebbero, anche se non di molto. A rimetterci sarebbero ancora una volta i consumatori finali, chiamati a fronteggiare richieste spesso molto importanti se vogliono guidare un’auto ecologica. Il mercato dell’elettrico non si propone, infatti, economico o accessibile alla fascia media delle persone e la scarsità di punti di approvvigionamento non aiuta certamente le persone che desiderano dare una mano all’ambiente nel settore dei trasporti.
A rimetterci sarà in ogni caso l’ambiente, perché l’estrazione massiva della materia prima non porterà sicuramente a nulla di buono, considerando che non vi sono organismi atti a vigilare le metodologie di estrazione e a studiare il livello di salubrità delle tecniche applicate. L’ambiente ci rimetterà anche se una sola persona non potrà permettersi di acquistare l’auto elettrica per un globale aumento dei costi. E infine ci rimetteranno come sempre i lavoratori locali, costretti ad estrarre il cobalto in condizioni disumane e sfruttati in nome della ricchezza di pochi, una storia già scritta molte volte e che rischia di perpetuarsi anche quando la meta finale dell’estrazione è una delle invenzioni più tecnologicamente avanzate del presente.
autore: Giulia Perego – borsaedati.it – 02/03/2017